PRESENTE INFINITO

si ha un bel dire..

“vivere il presente”

… ma ciascuno dovrebbe chiedersi se definisce tale la copertina di linus con cui si protegge dai più avvincenti scenari “futuri” o se realmente sta vivendo il presente senza congetture.


il présente non è privo di visione. anzi ne ha infinite e proprio per questo diventano “poco importanti”

se vivi, vivi. nel presente non ci sono i non voglio. ci sono piuttosto semplici atti che ruotano attorno alla FIDUCIA. quella che hai di te. quella che hai in chi ti sta accanto. quella che hai nella vita. nel presente in cui SEI VUOI TUTTO.

il presente non è nel pensiero. è assenza di pensiero.

il présente non è temporeggiare fino  a che non trovi il coraggio di fare qualcosa. perché così non stai vivendolo

il présente non è NON agire. il présente è fatto di AZIONI

IL PRESENTE NON E’ NELLA PAROLA. perché la parola è espressione del pensiero.

 

il PRE-SENTE

è volere tutto perché puoi stare senza tutto.
è stupirti di quello che c’è e respirarne l’essenza.
è cavalcare una emozione fino in fondo
è sentirsi grati e ancora grati
è vedere la bellezza

è percepire la completezza

 

il presente è il riconoscimento. è vedere l’altro che hai di fronte

il présente non è un regalo. è una conquista. nasce dall’apertura. nasce dallo stupore. nasce da quella grande emozione che è riconoscere la VITA IN OGNI GIORNO…

 

Buona estate a tutti

Michela

 

 

 

quando vai via… sei

…due chiacchiere con mia madre stamani… è venuta presto, non l’aspettavo…

quando vai via lasci un vuoto.
ci sei e basta. sei tu “quella da cui andare”… magari le persone che hai attorno non lo “sapevano” che eri un punto fermo di stabilità per tutti… cioè lo sapevano, ma non ce se lo dice.

mi hanno colpito le sue parole tra le righe “…proprio adesso…”

e capisco che “adesso” significa che eri più vicina. di casa. e di accesso. capisco che anche se non li vedo, se non vengono a trovarmi, non mi telefonano… loro sanno che CI SONO…

adesso…

e adesso?

penso a quando è venuto il terremoto e con mio fratello – l’altro “adesso” – abbiamo fatto il piano di emergenza “chi va da chi”… chi da mia sorella. chi da mia mamma…

mia sorella è agitata in questi giorni… è venuta e mi ha chiesto “quando vai via? perché così so da quando non posso più venire a suonare per bere un caffè”…

non è che accadesse spesso. quando le andava…

mia mamma… “ma allora quando vai via? questo sabato??? avevo capito che stavi ancora fino a fine mese!” … come se una manciata di giorni in più cambiasse le cose. eppure non li ho sentiti in questa settimana… ora lo so perché… non è trascuratezza, non è egoismo… è solo che per certe persone si crea quell’abitudine che è definita dal legame e “tu ci sei ADESSO…”

non serve che tu diventi presenza, perché nei loro mondi lo sei. lo sei così tanto che non serve preoccuparsene.

anche se tu hai passato tantissimo tempo a chiederti come mai. come mai non vengono semplicemente a trovarti. come mai quando hai deciso di non farti sentire hai passato il Natale da sola…

è solo che sono due mondi. tre. quattro…

è quando il tuo mondo si allontana – inaspettatamente – dall’orizzonte del mondo dell’altro… che allora cambia il panorama…
non mi sento di dire niente. non ho frasi di esortazione “vai a dire a chi ami che lo ami”… non ho nulla altro che una densa presa d’atto da trasmettervi. non c’è nessun messaggio. sono solo io. con la mia presa d’atto del chi sei. come presenza.

per una rara volta. sto scrivendo per me. come a mettere in ordine questa sensazione sparsa. bella.

ultimamente ho avuto la fortuna di percepire davvero il MIO POSTO. in relazione ad altri. la famiglia. la mia famiglia… quella che ho conosciuto e quella che non ho conosciuto ancora…

famiglia… una parola che mi ha sempre spaventata, perché contiene tante di quelle verità nascoste che a raccontarle tutte ti senti persa… ma mai come ora… la sento. e sento il mio posto. in essa.

e con orgoglio mi rendo conto di quanta pienezza vi era. vi è…

è questo quello che porto con me… ovunque vado…

il passato nel futuro, presenza eterna…

e spero di ricevere tanto amore e altrettanta bellezza, almeno quanto quelli che ho voglia di dare…

 

 

CHI SEI VERAMENTE? semplicemente SEI.

tempo fa scrissi questa frase su Facebook

“invece di chiederti CHI SEI? ogni tanto chiediti QUI SEI?

 

quando sei QUI. sei Reale. sei REALIZZATO. quel momento è assenza di parole. e tutto è nella sua perfezione. è tutto.

e senza le parole. tutto il resto è descriverti.

 

prendi una penna e scrivi chi sei sul tuo corpo. e lascia che altri ti leggano. se hai una sensazione distorta e necessiti ancora di parole per ‘dire chi sei’… puoi solo mettere tutto il tuo essere a disposizione di quel momento… per essere.

dove sei. sei. non serve alcun aggettivo.
l’essere è essenziale

tutto il resto è descriverti. se stai parlando di te a qualcuno e affermi le tue caratteristiche… fermati. perchè lo fai?

qual’è il bisogno o la paura che ti chiede di usare un amplificatore? un giustificativo…

perchè spiegarsi?

se tocchi un pezzo di carta. è carta. quando inizi a volerne descrivere le caratteristiche allora cominci a cercare le parole e queste ti richiedono un accordo con la persona a cui le stai dicendo. “questa carta è ruvida” “no, secondo me è porosa”…

 

mentre dentro di te o fuori di te ti chiedi chi sei… non sei. stai semplicemente facendo il narratore di te stesso.

 

mi trovo sempre più spesso con persone che sono lungo il loro cammino chiedendosi CHI SONO. come far percepire il momento dell’essere a queste persone?  la risposta è sempre “nulla”. non devono fare nulla al di fuori di ESPRIMERSI.

non studi, vai in India, fai i ritiri spirituali per trovare te stesso. fai tutto questo per portare tè stesso in giro da qualche parte e scoprire qualcosa di te che ti porterà a “non c’è nulla da fare”. Essere è lì.

Lì la mattina quando vai al bagno. Lì quando sei immerso in qualcosa che ti piace e anche in quanto non ti piace. Più lo neghi… più ti allontani. Più osservi. Più smetti di cercare.

Se senti ancora il bisogno di dire ad altri i tuoi aggettivi…  prendi una penna e scrivi chi sei sul tuo corpo. lascia che altri ti leggano. se hai una sensazione distorta e necessiti ancora di parole per ‘dire chi sei’… puoi solo mettere tutto il tuo essere a disposizione di quel momento… per essere. dove sei. sei. non serve alcun aggettivo.

l’essere è essenziale.

esprime sè stesso liberamente e perciò evolve. e mentre evolve la sua anima prende tutto lo spazio che le serve. 

se è tanto o poco… lo diranno gli altri. ma non lasciare che dicano “è troppo” e non dirlo tu stesso. nessuno è troppo.

è impossibile ESSERE e TROPPO. e anche POCO.

 

ESSERE E’.

tutto qua.

ricordati: mentre ti fai la domanda CHI SEI… in quel momento esatto smetti di ESSERE. falla dunque.

ma ricordati di tornare. presto.

a casa. 

essere è casa.

ciascuno ha la sua.

è perciò che siamo nati.

tutti.

 

 

mi piace pensare che è per questo che fin quando ero piccola pensavo “ognuno ha un posto nell’universo”… nel reclamare il mio… dentro già sapevo di esserlo…

e così tu. basta che semplicemente ascolti il tuo respiro.

OVUNQUE SEI. mentre respiri SEI.

LIBERO

 

Michela

 

essere

è incredibile quando ti ritrovi a chiudere il cerchio della banalità ritornando ad essa…

…ho sempre amato argomentare, riflettere sul senso della vita… ultimamente leggo concetti, idee e teorie di vita, sul futuro, il ruolo dei giovani, ecc..e mi ritrovo a constatare che nulla ha senso al di là del concetto.

…sono solo concetti…il futuro, il presente…l’ovvio…il banale…

il banale cessa di esistere quando smetti di riscontrarlo, di commentarlo…quando entri nella banalità e ne fai esperienza in modo diverso…e semplicemente te ne rendi conto…

e nulla più è necessario…nessun concetto è realmente vivo, perché nasce e muore dentro un momento, una parola…

è un mandala che si compie…

il pensiero tende a spegnersi, non perché non ve ne sia uno, ma perché ce ne sono molti e dinamici, così mobili che è difficile e faticoso fermarli, anche solo per il tempo di trascriverli…come questo momento…

non mi viene in mente altro che la parola vivere…nel suo senso più completo…come mai l’ho sperimentata prima quando ero così intenta a farlo nel modo giusto…

se potessi disegnarmi ora farei dei tratti a matita con infinite sfumature che descrivono spazi..

è il presente questo? Quando non vi è più il futuro, quando nulla sembra essere così importante, quando ciò che accade accade…sei nel presente…

è una constatazione…un momento che accade nel corpo…mentre ancora la mente cerca di afferrarlo per farsene qualcosa…è già scivolato via…

è incredibile essere arrivata qui, mentre fuori è simile a prima,…in questo non so dove…in cui non è la disperazione o il dispiacere o la scontentezza o il cinismo, né la felicità…è semplicemente qualcos’altro…che ha il suo fascino se lo lasci accadere…

non sempre si riesce…la mente fa capolino…la mia forte mente…compagna di viaggio da quando ricordo…la risposta pronta, l’analisi…quella dettagliata analisi di tutto ciò che mi circondava…l’esigenza di portare comunque tutto sulla terra…in un concreto…

una persona che ho conosciuto da poco mi ha detto che quando mi ha incontrata la prima volta si è chiesta che cosa me ne facessi di tutti quegli spigoli…che cosa avessi da dimostrare…nulla. Era semplice mente…

la filosofia dice di sé che è utile per vivere la vita…non lo so…mi piace leggere…sono certa di credere in qualcosa, ora più che mai…è che quando questo qualcosa diviene riconoscibile su altri canali esperienziali…le parole non bastano, a volte non servono…sono come gabbie da cui esse stesse sgusciano fuori…

e sono sicura che sto vivendo…davvero…anche se di tutte le emozioni che provo, nessuna assomiglia più a quelle che amavo descrivere a parole, né a quelle che credevo dentro…

il sentire si fa strada su movimenti impercettibili del corpo…ti desta o ti distoglie…a tratti disturbato dal pensiero… le domande…preziose a volte…ma ora diverse…

non c’è risposta…quando ogni cosa può essere buona o cattiva al contempo… il pensiero può solo esserti di sostegno…mentre ti incammini…affidandoti…nulla può nuocerti più di ciò che hai dentro o di quello che credi di non avere…perché è con esso che farai i tuoi incontri…da dove arrivi…come quel qualcosa sia entrato in te…non lo puoi sempre sapere…puoi solo constatare che è lì…è parte di te…se ti ci fermi sei il passato, se ti ci abbandoni il fiume ti porta dove puoi, dove meriti, dove hai bisogno…imparerai qualcosa. Non importa se è una persona o un’esperienza. Un tocco. Un oggetto…

quando nulla conta veramente allora inizi a percepirne il contatto…

molto molto altro sta accadendo…mentre scrivo…e inevitabilmente scelgo le parole, i pensieri…

spero che queste parole aprano una traccia nuova o utile di qualcosa che sta accadendo dentro di te mentre leggi…è il meglio che possono fare…e l’unico intento che ho mentre le lascio qui…

se hanno aperto una luce guarda, se hanno trasmesso confusione percepiscila, ma non lasciare che siano te se non in quello che possono diventare tue…

nell’universo c’è posto…altre più adatte arriveranno…cammina oltre o tienile…è lo stesso…tu comunque stai già accadendo…

e ridi, scompigliati ogni volta che ne hai occasione…mentre ridi non pensi, ci hai mai fatto caso?