Non siamo la pagina di un libro… non siamo neanche un canale radio o un video…

Ho provato ad infilare la mia mano nelle pieghe della tastiera… farla scivolare dentro il pc e via scorrere lungo i cavi per uscire fuori nel tuo pc e accarezzarti davvero…
Mi sono immaginata le dita sgusciare fuori e fare capolino una a una e riprendere forma nella mia mano nodosa, imperfetta…viva, bagnata di quel caldo umido che il corpo emette… a misurare le tensioni o gli imbarazzi, la freschezza o la fatica… esitante e contenta… avvicinarla al tuo viso attonito… ho immaginato di lasciarla accostare al lembo di pelle libera tra la coda dell’occhio e la tua tempia, lentamente e sentire… la pelle vibra all’unisono col rumore della carezza che scivola piano, per non perdere neanche un’attimo, delicata…voglio ascoltare ogni segnale con le mani per tutto quel breve tragitto. Percepire. In silenzio. Il corpo che parla e mi dice chi sei. E il mio che ascolta…
Ho desiderato farlo…un attimo… un’attimo di vicinanza che sgorga tra le parole, le confidenze…i racconti…un gesto istintivo… una carezza…una semplice carezza…
Ma la mano non passa in una fessura così piccola e non percorre alcun cavo…non si separa dal corpo…ed io sono qui… respiro qui…vivo qui. adesso.
Mentre scrivo “carezza” non ti sto accarezzando, nessun lembo di pelle del tuo viso entra in contatto con i polpastrelli delle mie dita, non c’è un respiro sentito, non è….
il pensiero descrive gli inganni della mente… “ti accarezzo” ma non completamente, non con tutto il mio essere e non incontro il tuo…e non è forse questo che siamo…un essere…
Non importa che tu sia un amico, un amore…un nuovo incontro…
Non puoi – leggendo – rilassare completamente la mente e abbandonarti alla mia carezza, non puoi sentire cosa accade in quel breve tratto di pelle percorso dalla mia mano… non sai cos’è il giocoso rincorrersi delle mie dita, non senti i tuoi sussulti che si riflettono nei miei…
Forse ti pare di sì…ma mai completamente…c’è sempre un attimo che intercorre tra il mio descrivere e il tuo e ci sono due bugie che si cullano, 2 menti… No, “carezza” non è la mia carezza…sono due mondi che restano distinti mentre illusoriamente si uniscono…
E così pure “bacio”, “sorriso”…faccine che arrancano pretenziose di sostituire un moto, un tono…l’infinito di ogni attimo…
A volte si avvicinano immensamente all’ambito ideale…proprio perché assenti…
Non c’è il mio odore ma quello che ci metti tu, non c’è il mio respiro e forse te lo posso raccontare…ma non sarà mai come viverlo, come lasciarti avvicinare a percepirlo e lasciarti notare come si muove impercettibilmente la mia maglietta o il mio corpo, mentre inspiro…come cambia e si rilassa mentre espiro… e così il tuo…
Puoi dirmi il tuo nome, ma non potrai mai darmi il tuo odore né calibrare il mio imbarazzo se ti avvicini troppo…non c’è la danza se non nelle menti…solitarie…
Nulla sarà mai come l’emozione di un incontro, il rischio che comporta…essere visti…accettati…accolti…e farlo a propria volta… in un semplicissimo incontrarsi…
Lì c’è l’universo. Lì c’è tutto. Solo lì. In un attimo che non ha bisogno di definizione. Presente…
Cosa c’è di troppo nella presenza, che fa paura? Perché incapsuliamo nella mente il bello della vita? Cosa ci fa parlare così tanto in una chat da scardinare il piacere di un incontro?
La mente intelligente fatica a tacere,come un timone impazzito…va, vaga…sonda…affonda e ha la supponenza di sapere tutto, mentre non si può “sapere tutto”…il tutto lo si può solo esprimere…essere…quando si smette di saperlo…
Tu non puoi “sapere” un bacio…lo puoi dare, lo puoi accogliere e renderti conto che parte di esso esisterà per sempre nella persona che lo ha ricevuto e in te…parte nella mente…e altro resterà altrove dentro di te, sospeso nel cuore, in ogni tua cellula, in tutto ciò che di te era veramente lì quando lo hai ricevuto… unico nell’ovunque che non ha codici, nè spazio, né tempo …e semplicemente “è”…te…
Ho voglia di andare in giro e avere motivo di zittirmi, tacere per riempirmi di tutto, meravigliarmi…lasciare che ogni attimo entri dentro di me vivo e restituirlo – consumato – ai ricordi…passare il tempo a perdermi nel profumo di un fiore, restare senza fiato davanti alla bellezza di un albero che si innalza maestoso, verde, elegante, con le sue foglie danzanti e chiacchierine che si intrattengono ridenti solleticate dal vento… fsss…fsss….fsss… sentrimi parte di esso mentre mi avvolge la brezza che mi accarezza la pelle…
Voglio che entri nella mia pelle tutto questo vivere e si radichi in me raccolto in un elegante mantello dai colori più intensi… tum tum tum batte, circola, suona…è lo stesso… tutto si fonde e tutto si confonde… bello….
Voglio camminare scalza, assaggiare un gelato e ridere ridere… risuonare come una cassa, sussultare come un tamburo… voglio espandermi in ogni cosa e ritrovarla in me… la sera…raccolta… mentre mi congedo da ogni giorno e faccio spazio per quello nuovo…
Grata di vivere…interamente