22%, iva, benzina… E RITROVARSI.

aumenta l’iva. va al 22 % – il numero delle grandi responsabilità e del contenuto umanitario. dell’azione politica o del matto… –

e aumenta anche la benzina. strano.

 

E’ un grosso problema questa vessazione, per raccogliere soldi che andranno versati. Persi.

Nelle storie dei contadini non ho mai sentito di chi  versi l’olio in un otre bucato.

Eppure è questo che sta accadendo. Basta saper leggere un po’ di conti… anche io sono davvero arrabbiata con i politici.

Ma se continuo il cerchio… non posso non rendermi conto che quelle persone sono state messe lì da altre persone“non io… altri”. Questo pensano i più…

Ma se continui a tracciare la linea curva del cerchio… alla fine si arriva ad un NOI. TUTTI.

Allora mi chiedo qual’è la LEZIONE DA IMPARARE da tutta questa saga che contiene l’ironia dei grandi drammi? Cosa deve ancora accadere? Cosa abbiamo bisogno di capire?

E mi ritrovo su FACEBOOK… davanti ad un post che inizia con “22%… “e mi viene naturale un commento. Che segue a un non mi piace. E scrivo:

“cominceremo a vivere più vicini – in borghetti dove giri in bicicletta – incontrare gli amici nelle piazze o nelle case, scambiarsi amore, affetto, carezze, favori. Uscire di casa, andare a fare la spesa al mercato e comprare le cose nel negozietto del vicino invece che negli orribili centri commerciali. Mangiare meno e ridere di più”

L’immagine che ne esce MI PIACE! sono convinta che da qualche anno piace a sempre più persone…

E CONTINUO IL FILM…

Ri-conoscersi. Fare due parole coi vicini. E poi ancora e ancora… fino a non temere più che entrino a casa tua.

Entrare in un vecchio cinema e commuoversi.

Apprezzare un regalo fatto a mano da un’amica per il tempo che contiene e scordare da qualche parte la giacca all’ultimo grido.

E’ un grido infatti.

Mi piace! 

Dice di smetterla. Di SEMPLIFICARE. Di osservare DENTRO LE COSE PER IL VALORE CHE HANNO

Ricercare la vita nei paesi “morti”.

Liberarsi del TROPPO pur non sapendo neanche da che parte iniziare a volte.

NON SI PUO’ TORNARE INDIETRO NEL TEMPO. ma lo DOBBIAMO RITROVARE per imparare la lezione che ci siamo persi. nella fretta di accumulare. nella fretta di esporre.

RITROVARE L’ESSENZIALE che è SENZA TEMPO. E’ L’ETERNO DI OGNI COSA. di ogni oggetto e della sua continuità. della storia delle persone. della vita stessa. E metterlo a disposizione del presente. Interpretarlo. Viverlo…

La vita lo è. Essenziale. Lo possiamo sentire quando anche nel voler dimenticare il passato ce lo ritroviamo sempre addosso!

Non è così che deve andare! Ogni cosa. Ogni fatto. Ogni persona che incontri. Ha una essenza che vive eternamente. Che si ripresenta tra ieri e oggi. Che vivrà domani. Spogliandosi del superfluo e vestendosi dell’essenziale. E ad aggiungere… le decorazioni del nostro ORA.

Ieri ero in aereo. Era pieno. E il mio vicino di posto mi ha detto “alla faccia della crisi. la gente soldi o non soldi, viaggia”. Mi sono sentita felice. Gli ho risposto “Che bello!”

Non credo ci fossero ricchi o poveri in quell’aereo. Non lo so. Non me lo sono chiesta. C’erano persone che hanno destinato del denaro per andare a rigenerarsi da qualche parte. Non so se a raccogliere sè stessi o a fuggire. Ma immagino che ci siano fughe ormai impossibili… 😉

Ci sono persone che si ribellano… alla crisi.

Ci sono persone che non hanno più voglia di avere un’auto da 100.000 euro in garage e vivere nervose dentro. Se ce l’hanno e non sono felici, se non si sentono in pace… dovrebbero liberarsene!

E altrettanto ci sono persone che devono liberarsi della lamentela costante “non ho soldi… se vincessi”.

La nostra mente è ancora troppo imbrigliata nella materia per valutare il valore dei SOLDI che ha a disposizione.

L’iva è al 22%… è uno scandalo. Concordo.

Allora ricordati che i pochi soldi che hai in tasca vanno spesi bene. E per spenderli BENE devi scollinare dal monte dei pregiudizi!

Se li spendi bene non lo dice COSA compri. MA COME LO COMPRI. COME TI SENTI MENTRE LO FAI. O SE QUELL’ACQUISTO RENDERA’ ONORE ALLA TUA ESSENZA.  Perchè è solo quella che conta per ogni essere umano vibrante. e’ quella che pulsa gioiosa o frustrata.

Troppo facile giudicare i ricchi. Compatire i poveri. Guardare un oggetto di lusso e criticarne il possessore perchè sotto sotto vorresti essere tu… I pregiudizi… sono segnali… seguili.

ASCOLTARSI. E POI SPENDERE. O GUADAGNARE. Allora saremo RICCHI. DI VITA.

…e andare nei centri dove incontri gli amici con poco. li guardi negli occhi e li ami nelle loro strade intricate di vita. dove dai loro la tua connessione senza sconfinare. senza sostituirti. e rientri sereno A CASA TUA. ovunque sia. E’ IL TUO POSTO.

l’iva è al 22% . Imposta sul VALORE AGGIUNTO. già… c’è un prezzo da pagare se vuoi aggiungere valore…

e da qui si può partire… 

dai cerchi chiusi che uniti formano il segno di infinito… perchè non è “se c’è Barilla c’è casa” , ma se “se c’è casa, c’è casa”

 

non si è mai così attaccati alla storia come quando si ha paura del futuro, solo perchè abbiamo bisogno di guardare indietro a ricordarci chi siamo

 🙂 Michela

 

la completezza si percepisce quando si accetta il vuoto e ci si sforma

Driiin suona il cellulare… una cliente. Una donna-bambina arrivata da me per ‘trovare la sua strada nel lavoro ed esprimere veramente sé stessa’… è passato poco tempo…

 

Avevamo iniziato così… ma nel mio s-coaching l’obiettivo non è quasi mai quello che il cliente dice di volere… il più delle volte quello è solo un segnale. il loro essere esprime il luogo profondo in cui nasce la difficoltà… lì dove hanno bisogno di andare oltre la forma… dove si sformano… non so se ho imparato a riconoscerla in un’aula o nelle stesse difficoltà che la vita mi ha offerto… non so… è qualcosa che noto… da sempre… un segnale parla più delle parole e rivela la sofferenza… il distacco… là dove c’è la disaggregazione… dove usualmente l’anima pulsa per uscire… là dove puoi liberare il tutto a prescindere da cosa quell’essere se ne farà nel concreto perché quasi sempre d’amore si tratta.

 

Amore. Quello che vogliamo tutti. Quale che sia l’oggetto. Quale che sia il soggetto. Siamo sempre noi. Un riflesso. Amanti allo specchio…

 

E più mi sformo io stessa più ampiamente vedo…

Alcuni non vogliono essere guardati lì dentro e scappano… altri si sentono finalmente a casa perché capiscono che non li guardi… li vedi… e semplicemente accetti quello che dicono mentendo a sé stessi senza giudicare… e senti che potrai accompagnarli per un pezzettino… e sai – che la strada – sempre è la loro. Come loro è la casa. Ciascuno è sé…

Siamo tutti così. La vita intera si dissolve nella ricerca all’esterno o all’interno di qualcosa che ci porta sempre in quella casa: la completezza…

Lei ha avuto  per un momento la sua occasione dentro: quella sensazione che ti dice che ti trovi davanti alla persona con cui affrontare il tuo viaggio dell’eroe.

E poi – come in tutte le storie – se c’è un eroe, c’è una sfida. Già perché il viaggio dell’eroe non è una passeggiata e c’è di strano che la sfida non è mai quella che il tuo linguaggio può capire facilmente. La sfida parla il linguaggio dell’eroe che non sei ancora. Ti chiama… per confonderti. O per vedere se quello che vuoi lo vuoi veramente.

Altrimenti non importa… arriverà un’altra chiamata. E’ solo questione di tempo e la vita ti offre quello di cui hai bisogno per affrontare il tuo cammino e perché ciò che sei destinato ad essere… sia…

 

Driin… “volevo dirti che…” “tengo a spiegarti che…”… parole che sprigionano logica. Parole che esprimono: la sfida  è andata come doveva andare…  io lo sapevo già da una settimana… lei non ancora…

voglio aiutarti un’ultima volta e ti invito a tacermi le tue motivazioni. Sono intime. Sono private. Sono tue. La loro espressione rivela un bisogno che sta molto più in superficie della tua battaglia. Quella vera.

 

Perché spiegarsi? Vuoi dirmi cosa è giusto e cosa è sbagliato? O vuoi che te lo dica io? Tutto lo è. E nulla lo è.

 

Fai le tue scelte creatura meravigliosa e fai in modo di non doverti giustificare con nessuno.

Ecco cosa significa veramente vivere connessi con tutto il proprio essere…

Il vuoto che hai dentro sempre meno lo cerchi di colmare con l’approvazione, con lo spiegarti… la tua forma si espande… la sformazione è in atto. E tu diventi l’immensità che sei. Nel tuo corpo e oltre.

Entrare dentro di sé a prendere le proprie decisioni. Sentire nel profondo la cosa migliore per noi in quel momento – anche la più bizzarra – e sentirsi a posto… qualsiasi strada prendi ti porterà dove vuoi andare…

E se il tuo inconscio è stato più forte di te nel decidere per una strada che ti scosta da quella che sentivi finalmente adatta… fai quella. Sono le tue sfide. È la tua vita. Fatta di capitoli che riempiono il tuo racconto...

Una puntata dopo l’altra in cui il protagonista può scegliere di andare o tornare sui suoi passi. Completare qualcosa che ha lasciato in sospeso. O accettare l’incompiuto. Tutto è equilibrio se smetti di parlarti ed inizi ad ascoltarti… il tuo essere “sa”…non c’è molto da sapere…

Non è un coach o un vile incontro o altro che faranno la differenza per te nella vita. La differenza la fai sempre e solo tu. E ciò che puoi riconoscere di te da quegli incontri e come li vivrai…

Tu quando cammini a testa alta qualsiasi scelta fai. Tu quando ti senti il cuore gonfio di gioia invece che di tristezza. Tu quando puoi amare e lasciarti amare allo stesso modo. Tu quando smetti di aver bisogno di aiutare chiunque per sentirti che vali qualcosa. Tu che sei orgogliosa della tua gioia come del tuo pianto.

La dignità nasce e muore dentro di te. Che sei una donna bambina. Come tante. Come tutte. Che hai la grinta e la fragilità di chi ha vissuto gli estremi. Di chi è forte fuori mentre vorrebbe solamente sciogliersi tra le braccia di una mamma di tanto in tanto.

Tu che reclami con gli occhi abbracci che non hai ricevuto. Consensi negati e attese altrui. Tu che a tua volta ne avrai negati o dispersi nel vento della paura.

Sono piccoli piccolissimi dettagli che scivolano fuori assieme alle parole. Le tue parole rivelano a che punto sei del tuo cammino.

Come ti comporti con me, se salti un’appuntamento o ne cancelli un altro possono essere importanti verso di me. Ma non allo stesso modo per te. Chissà forse devi sperimentare l’imperfezione. Forse devi sapere controllare diversamente. Forse devi giocare con la vita invece che giocartela.

Cammina dritta donna-bambina. E se sei stanca siediti. Forse te lo sei meritato un ristoro.

E poi rialzati e cammina ancora. Se vuoi urlare urla. Se vuoi piangere piangi. Se vuoi ridere ridi. Ascoltati. Ascoltati coraggiosamente.

Non c’è logica nel vivere dentro la logica. Essere è uno spazio immensamente ampio in cui rendiamo conto solo a noi stessi perché noi e solo noi possiamo occuparlo…anche quando sembra tanto grande da volerlo dividere con altri. Anche quando è vuoto, perché è il tuo corpo è donna.

Immergiti dentro te stessa. E lasciati sgorgare fuori. Come acqua puoi fluire nel mondo. Scrosciare incontrando un sasso. O fermarti un po’ in un ansa.

Ricordati che la tua vita non è solo tua. E’ di tutti perchè tu sei in tutto e tutto è in te.

Tu sei il  fiore che annusi e che diventi mentre lasci che il suo profumo ti trasformi.

Tu sei la terra dove si appoggia il tuo piede mentre ci affonda e ne sente la vita.

Tu sei tutto quello che puoi vedere.

Tu sei ogni cosa che tocchi.

Tu sei ogni incontro. Ogni amore. Ogni attimo.

Oltre la paura puoi renderti conto che solo il passato ed il futuro possono impedirti di vivere nell’essere che sei. E goderne ogni attimo. Qualsiasi cosa tu faccia. Qualsiasi cosa accada.

Se accade il bene vivilo. Non chiederti quanto possa durare. Vivilo e basta e sarà per sempre te.

Se accade il male vivilo. Osserva fino a dove puoi accettarlo. E smetti quando ti accorgi che lo puoi superare. Se ti sposti senza ascoltarlo… lo porterai con te. La paura va attraversata.

Puoi camminare sul fuoco o attraversare una strada per andare incontro ad una persona che ti piace.

E sempre, sempre, sempre puoi osservare se stai andando verso qualcosa o se ti allontani da altro…

Qualsiasi decisione…agiscila. Piena. Respirala.

E accorgiti che in quello spazio in cui vai dentro la tua vita attimo dietro attimo…nulla conta più di esserci. E là non vi è alcun pensiero che ti distanzia dalla presenza.

Là sei.

Come io sono.

E nel tempo che ci siamo incontrate tutto è accaduto.

Buon viaggio a te.

Buon viaggio a chiunque sia scivolato dentro questo post. A chiunque ne sia stato catturato.

Ama quello che sei.

Michela

storie vive 12.02.2005

Mi ricordo il periodo in cui ho scritto queste righe. Era febbraio 2005. Un anno in cui stava succedendo tutto… Le incertezze e le sofferenze sulla separazione . La malattia di mio padre. Primi fievoli passi per rialzarmi mentre stavo ancora cadendo. Ma non lo sapevo…

 

Farsi scivolare addosso le emozioni, smettere per un attimo di pensare e lasciarsi vivere… senza un prima, senza un dopo. Solo guardandosi negli occhi e desiderando di esserci. Senza volerci a tutti i costi, senza possedersi. Senza pretendersi. Uscire dal nostro segreto angolo ed abbracciare una sensazione che passa in quell’attimo esatto in cui capisci che la puoi cogliere… e trattenerla stretta nei pensieri e nella pelle. Per quanto bella è stata. 

E poi cercarla ancora e ancora con il timore di non trovarla più che si fa sentire… quando già sappiamo che succederà esattamente così… quando è già successo… quando l’incanto si rompe lasciando la strada ai timori, ai voleri, ai doveri, alle interpretazioni…

Siamo quello che sentiamo… E subito dopo siamo di nuovo quello che pensiamo, che temiamo, che decidiamo… Incapaci di perdersi ancora. Avvinghiati alla paura di provare, alla paura di non riprovare… sbarriamo le nostre strade e cala il sipario della spontaneità.

Lo scontro che ferisce è quello in cui si nega ciò che sappiamo esistere, per il solo fatto che…c’è stato…

Il mondo con crudeli occhiali ci distoglie dalla dolcezza, dall’intimità, dalle unioni e ritorniamo freddi di sguardi distolti, di toni irruenti che ledono il fragile senso del benessere così brevemente assaporato… il profumo della nostra pelle, il suo fruscio, la musica che sappiamo comporre svanisce e resta tanta tanta tristezza per la solitudine in cui siamo tornati…

E poi ti rialzi. E spesso ti scopri più grande di prima. Più ampio e spazioso. Aggiungendo al tuo piccolo scorcio di vita, altra vita. E restringendo sempre di più l’attenzione alla tua essenza… che brilla. Diversamente.


😉

Michela

la vita in un secchio di schiumose onde

Cosa fai quando non riesci più a pensare, non riesci più a scrivere, non vedi oltre la prossima settimana… nulla è più come prima. Presente. Così diverso…

Un pensiero così volatile. Sfugge. E intanto c’è qualcuno qua e là che ti dice che ti vede bene, che stai lavorando anche meglio del solito.

Sensazioni. Sensazioni nuove. Altro codice. Il corpo spinge da tutte le parti per uscire fuori. Respirare. Stare all’aria. Stare con la gente.

Sembra di voler far tutto tranne pensare. E anche adesso. Sono le mani che danzano trepidanti sulla tastiera.

Ma non come sempre. Nulla è più consueto…

A volte mi sembra di avere un grosso tubo aperto che mi percorre tutto il corpo…fino agli occhi. La fronte. Non oltre. Un canale dove scivolano tutte le sensazioni. Dove scorre il miele. Dove c’è quello che voglio. E finisce tutto al ciglio della testa. Quella che non mi serve più. Non mi fa più da servitore. Non mi fa più da solitario appoggio. Non mi frulla.

Niente

Lo spazio è vuoto. Aperto. Ecco cosa sento in questi momenti.

E aspetto. Aspetto segnali nuovi con cui sembra si debba piacevolemente riempire.

Se non fossi io a dirmelo lo considererei assurdo.

Non ho mai avuto tante intuizioni così spinte. Sottili. Sottili…scivolano via tra le parole e così queste non servono più. Non sono ancore. Non sono nulla se non avulsi confini ormai pallidi.

Ho bisogno di un nuovo vocabolario che passi dalle dita. Dal naso. Dalla bocca. Più diretto. Più immediato. Basta mente. Basta mentire.

Colori.

Profumi

Se lascio andare queste sensazioni ho quasi timore che mi portino via da qualche parte. Sono bei luoghi…ma non li conosco. A volte è come se sentissi di non aver mai vissuto prima…

Mangerei il mondo a morsi. Ci voglio affogare la faccia. Annusarlo. Assaggiare tutto. Fino a riempirmene.

Se scrivo carezza mi tremano le mani. Mi sento salire una lacrima agli occhi. È emozione. Nuova. Anche quella.

Vita! vieni a pizzicarmi. Legami i pensieri. Gli ultimi sprazzi. Lascia che la mia tela si addensi di tutto il colore che ho davanti agli occhi.

Vedo siepe. È siepe.

Ho finito i sogni? Sto nascendo?

Quanto sarebbe bello se potessi frizzare assieme al vento. Affondare i piedi nella terra.

Impastarla con le mani. Amalgamarmi ad essa.

Essere quel vaso che ho di fronte. Solo un attimo. E diventarlo. E poi ancora.

Essere tutto. Intingervi ogni mia cellula.

Rotolare come un sasso. Scorrere come l’acqua.

E’ tantissima vita questa che pulsa nella mia carne. Nelle vene. Che mi riscalda il corpo e fa scomparire in un lontano orizzonte quasi ogni parola di ciò che era me.

Concerto di onde…

un giorno da leoni…

“meglio un giorno da leoni o mille mediocri?”

e se avere coraggio di vivere un giorno da leoni ti portasse agli altri 999 da leone? …

stamattina mi sono svegliata pensando a cosa farei se buttassi fuori interamente il coraggio…

a volte questo pensiero può essere controverso. a me succede così. a parecchie persone che incontro succede così. anche a te? o a qualcuno che conosci?

intendo dire…hai notato anche tu che puoi desiderare una tranquilla serata davanti al fuoco in buona compagnia e dopo pochi attimi immaginarti in una avventura grandiosa. un viaggio. il ‘mollare tutto’. l’andare dall’altra parte del mondo senza paura, senza ‘sapere’…?

cosa succederebbe se ‘mollassi tutto’ adesso? ora. quale ‘adesso’ accadrebbe in questa precisa giornata?

la sensazione più buffa di questo pensiero è che mi fa venire in mente la minamì. la matite a cui si aggiungeva una punta, una punta, un’altra punta.

uno tira l’altro.

ogni giorno è ‘adesso’. e ‘adesso’ cambia.

‘adesso’ stai in un prato bellissimo con una persona che ti piace davvero tanto e il tempo si ferma, capovolto dal sangue che pulsa più forte, dal battito del cuore…più denso. dall’altalenarsi dei pensieri. e dalla sensazione di fondo che vuoi che tutto duri ancora un po’… e due ore si trasformano in una giornata…

‘adesso’ è nella tua terrazza, mentre leggi un libro immerso nella tua solitudine.

‘adesso’ è mentre sbrighi le faccende quotidiane

‘adesso’ è al decollo dell’aereo che hai preso. o in una pasta con amici.

‘adesso’ è mentre fai un corso. rispondi ad una domanda che ti viene posta sapendo che renderà quella persona un po’ più libera.

e poi ci sono gli ‘adesso’ che continui ad immaginare. i più grandi forse. quelli che ti travolgono completamente e non ti fanno perdere la strada molte volte. perchè quando ci stai dentro dimentichi tutto quello che ‘non c’è’…perchè c’è TUTTO e NULLA. ASSIEME.

dove si nascondono?

i grandi progetti in cui puoi esplodere nel tuo completo coraggio. quelli che suscitano la tua ammirazione negli altri. o l’invidia… proprio quelli che la ‘ragione’ può farti sembrare impossibili, incoscienti, irragionevoli… quelli rispecchiano la tua vera natura…

c’è da chiedersi per quale motivo dovresti rinunciare proprio a quelli…MENTRE DI FATTO HAI PASSATO TUTTA LA VITA INCONTRANDOLI...nelle più varie forme sia che tu te ne sia accorto o no.

il giorno da leoni è quello in cui vivi ascoltandoti pienamente. è l’UNICA GRANDE IMPRESA POSSIBILE.

coraggio. una parola che viene dal cuore. SENTI… e poi…AGISCI.

UN GIORNO DIETRO L’ALTRO. DENTRO UN SOGNO. IN VIAGGIO VERSO IL DESIDERIO PIU’ INTIMO. QUELLO CHE ‘SAI’ CHE E’ IL TUO. CHE E’ TE.

perle, aforismi e metafore

spesso mi vengono in mente frasi simboliche, piccole metafore che sintetizzano un pensiero.

una persona che conosco le chiama ‘le mie perle’. Io stessa non saprei in che altro modo classificarle dato che possono riuscire ironiche, melanconiche, provocatorie e in mille altri gusti!

Rileggendole una a seguito all’altra nei miei quaderni, su Facebook e qua e là, in effetti forse vale la pena raccoglierle in uno spazio che è già mio.

Quindi eccomi a creare una nuova categoria del sito “perle, aforismi e metafore”

Non mi sbilancio su cosa ci troverete. Nè è mia velleità ascrivermi all’universo dei filosofi moderni!

Intanto le scrivo e vediamo come vi fanno compagnia. E poi lo direte voi. Se vi è piaciuto fare un saltino sulla pagina per trovare la “perla del giorno”, se le avete trovate utili o se le avete ‘messe addosso’ a qualcuno cui vestono a pennello. Qualsiasi sia il ritorno, vi sarò grata se vorrete lasciare un commento in modo da dosare gli ingredienti di questa nuova ricetta del 2011.

Buona lettura e buon divertimento!

essere

è incredibile quando ti ritrovi a chiudere il cerchio della banalità ritornando ad essa…

…ho sempre amato argomentare, riflettere sul senso della vita… ultimamente leggo concetti, idee e teorie di vita, sul futuro, il ruolo dei giovani, ecc..e mi ritrovo a constatare che nulla ha senso al di là del concetto.

…sono solo concetti…il futuro, il presente…l’ovvio…il banale…

il banale cessa di esistere quando smetti di riscontrarlo, di commentarlo…quando entri nella banalità e ne fai esperienza in modo diverso…e semplicemente te ne rendi conto…

e nulla più è necessario…nessun concetto è realmente vivo, perché nasce e muore dentro un momento, una parola…

è un mandala che si compie…

il pensiero tende a spegnersi, non perché non ve ne sia uno, ma perché ce ne sono molti e dinamici, così mobili che è difficile e faticoso fermarli, anche solo per il tempo di trascriverli…come questo momento…

non mi viene in mente altro che la parola vivere…nel suo senso più completo…come mai l’ho sperimentata prima quando ero così intenta a farlo nel modo giusto…

se potessi disegnarmi ora farei dei tratti a matita con infinite sfumature che descrivono spazi..

è il presente questo? Quando non vi è più il futuro, quando nulla sembra essere così importante, quando ciò che accade accade…sei nel presente…

è una constatazione…un momento che accade nel corpo…mentre ancora la mente cerca di afferrarlo per farsene qualcosa…è già scivolato via…

è incredibile essere arrivata qui, mentre fuori è simile a prima,…in questo non so dove…in cui non è la disperazione o il dispiacere o la scontentezza o il cinismo, né la felicità…è semplicemente qualcos’altro…che ha il suo fascino se lo lasci accadere…

non sempre si riesce…la mente fa capolino…la mia forte mente…compagna di viaggio da quando ricordo…la risposta pronta, l’analisi…quella dettagliata analisi di tutto ciò che mi circondava…l’esigenza di portare comunque tutto sulla terra…in un concreto…

una persona che ho conosciuto da poco mi ha detto che quando mi ha incontrata la prima volta si è chiesta che cosa me ne facessi di tutti quegli spigoli…che cosa avessi da dimostrare…nulla. Era semplice mente…

la filosofia dice di sé che è utile per vivere la vita…non lo so…mi piace leggere…sono certa di credere in qualcosa, ora più che mai…è che quando questo qualcosa diviene riconoscibile su altri canali esperienziali…le parole non bastano, a volte non servono…sono come gabbie da cui esse stesse sgusciano fuori…

e sono sicura che sto vivendo…davvero…anche se di tutte le emozioni che provo, nessuna assomiglia più a quelle che amavo descrivere a parole, né a quelle che credevo dentro…

il sentire si fa strada su movimenti impercettibili del corpo…ti desta o ti distoglie…a tratti disturbato dal pensiero… le domande…preziose a volte…ma ora diverse…

non c’è risposta…quando ogni cosa può essere buona o cattiva al contempo… il pensiero può solo esserti di sostegno…mentre ti incammini…affidandoti…nulla può nuocerti più di ciò che hai dentro o di quello che credi di non avere…perché è con esso che farai i tuoi incontri…da dove arrivi…come quel qualcosa sia entrato in te…non lo puoi sempre sapere…puoi solo constatare che è lì…è parte di te…se ti ci fermi sei il passato, se ti ci abbandoni il fiume ti porta dove puoi, dove meriti, dove hai bisogno…imparerai qualcosa. Non importa se è una persona o un’esperienza. Un tocco. Un oggetto…

quando nulla conta veramente allora inizi a percepirne il contatto…

molto molto altro sta accadendo…mentre scrivo…e inevitabilmente scelgo le parole, i pensieri…

spero che queste parole aprano una traccia nuova o utile di qualcosa che sta accadendo dentro di te mentre leggi…è il meglio che possono fare…e l’unico intento che ho mentre le lascio qui…

se hanno aperto una luce guarda, se hanno trasmesso confusione percepiscila, ma non lasciare che siano te se non in quello che possono diventare tue…

nell’universo c’è posto…altre più adatte arriveranno…cammina oltre o tienile…è lo stesso…tu comunque stai già accadendo…

e ridi, scompigliati ogni volta che ne hai occasione…mentre ridi non pensi, ci hai mai fatto caso?

Il successo è il tuo posto in prima fila.


Ricordo quando ho iniziato – non senza difficoltà e paure– a lavorare come libera professionista.

Ottobre 2000: sono tornata a casa dall’azienda e ho detto a mio marito “voglio licenziarmi e fare la consulente. Lavorare negli incroci. Non per diventare ricca,  voglio creare equilibri”.

Lui mi ha guardata – chssà come mai 🙂  – perplesso! E con il suo solito fair play mi ha risposto: ”va bene Miki, quello che vuoi tu”

Il giorno dopo – venerdì – mi sono licenziata e il lunedì ero a casa.

L’ultimo giorno sono rientrata a casa, mi sono sdraiata sul divano. Al buio. In silenzio. Come se avessi dovuto lasciare sedimentare quei 6 anni e ‘rigenerarmi’.

Dopo 6 anni ad assumere, valutare, licenziare, organizzare persone in azienda. A costruire progetti di formazione efficaci ed altri meno. A vivere la mia vita e ad ascoltare le storie personali di quella degli altri. Storie spesso difficili da raccordare a quelle aziendali, altrettanto.

Mi ero semplicemente convinta che si poteva fare qualcosa per far sì che ciascuno esprimesse il suo potenziale assumendosene però la responsabilità. Davvero.

Liberi e responsabili.

A chi sia mai successo di ricevere una lettera di dimissioni da un ragazzo disabile e di leggere dopo una manciata di giorni sul giornale che quel ragazzo si è buttato da un ponte, credo sappia distinguere la motivazione che porta a fare questo lavoro dai problemi di business, dal farsi notare, dal fare un cliente in più…

Troppo facile con un esempio così di impatto? Forse.

Infatti questo processo accade ogni volta. In ogni ‘caso’. Nessuno ha il diritto di giudicare chi ha maggiori difficoltà rispetto ad altri. Ed è opinabile che sia possibile farlo in assoluto.

Ognuno dentro di sé percepisce e valuta sé stesso e – come può –altri.

A volte – come capitava a me – hai il compito di valutare, scegliere. Dire di sì. Dire di no.

Non so se in questi undici anni mi sono mossa completamente bene nello sviluppare il mio business. Forse potevo fare di meglio. Posso fare di meglio. Si può sempre fare di meglio.

Senza perdere sé stessi e i propri valori e senza dare la colpa a tutto il resto del mondo.

Ho la certezza di aver aiutato tante persone. A volte facendo qualcosa per loro. Altre lasciandole nella loro situazione senza la fretta di fare un cliente.

Personalmente credo sia difficile.

La competenza e l’attitudine non sono date da un corso, da una specializzazione. Più che altro sono date da come ti senti dentro come persona.

Da quello che credi di avere risolto di te. Dalla tua onesta autoconsapevolezza. E da un ascolto speciale.  Ovvero da fino a dove ti ascolti. Ti com-prendi. Onestamente. Fino a dove cogli i tuoi bisogni per poterli disgiungere dagli altri ed oltre a quali sei libero veramente di stare con l’altro.  Dalla capacità di mediare se ci sono più ‘altri’ coinvolti. Sempre in azienda.

Solo dopo vengono le capacità di essere smart nel business e quant’altro.

Ogni volta che incontro una persona, che sia un privato, un imprenditore, o un gruppo la cosa più difficile è innanzitutto rispettarlo come essere umano.

Vedere la persona. E da lì partire.  Non è semplice.

Il reticolo di passaggi, scambi, confronti tra te e l’altro è un continuo.  La profondità delle persone non è sempre uguale. E sempre ti chiedi fino a dove è giusto spingersi nel rivelare ciò che vedi. La realtà è dinamica… i concetti sono sempre generalizzazioni. La persona però è lì. E’ viva. E’ lei e solo lei. E tu sei tu.

Non c’è altra certezza che due individui sono in relazione. E uno dei due è – come dice la psicanalisi – il soggetto supposto sapere. Supposto però e pur sempre soggetto!

Alcuni a volte ti fregano! O cercano di controllare tutto. J A volte le critiche che ricevi sono proprio significative di dove sono fermi. Altre ti rendi semplicemente conto che una parte di te è più toccata. E allora nasce la sfida. Quella più significativa.

Mi hanno detto di recente che il mio approccio è difficile. Lo so. Ma quello che rimane alle persone con cui lavoro è lì, solido. E soprattutto se ne fanno ciò che vogliono. Con o senza obiettivi!

Quello che accade quando lavoro con una persona è che i risultati sono veramente suoi. Non ci sono stampelle. Gli appartengono per sempre. A volte non sono un titolo sportivo o solo un incremento di fatturato. Sono anche e soprattutto una crescita umana che consente a quella persona di fare serenamente le sue scelte.

A volte sono solo questo. E dire “solo” è un ardire.

E’ la libertà di percepirsi migliori svincolati dai risultati pratici previsti. Pronti a riscontrarne altri inaspettati.

Liberi. Da quanto induce così spesso l’esterno. L’ambiente. La spinta alla performance interpretata in superficie.

Io voglio che quel merito resti al ‘cliente’. Alla persona.

Spesso non perdo tempo a farmi scrivere un feedback. Adoro riceverli, sì.

Ma perché inserirmi in un celebrare a volte così intimo? Io resto in morbida attesa. A tifare. Ad osservare. A volte risultati impercettibili prendono forma. In una telefonata, in una lascrima, due righe o parole trasmesse ad altri. Altre prendono semplicemente posto. Posto nella vita del cliente. Che è pronto ad andare. A fare senza di te. A dimenticarti a volte… buon segno.

Anche se a scuola ci insegnano che i feedback servono per vendere. O per trasmettere ad altri racconti rassicuranti.

E’ così. Accade che cominci a percepire che stanno evolvendo. Vedi quello che si separa, mentre prima era imprigionato. Vedi quello che cambia lavoro. Quello che fa le foto in alta montagna senza paura. La ragazza che parte… Gente normale. Che continua la sua strada.

E’ una gioia immensa. E’ la libertà che hai contribuito a fargli trovare.

E’ davvero fantastico quando ti ringraziano. Quando ti scrivono.

Ma quando non accade semplicemente tu devi sapere che hai fatto il tuo pezzo e loro il loro.

E se questo è accaduto è accaduto principalmente in loro.

I risultati del mio coaching non sono miei. Sono delle persone che accompagno.

Il marketing è un’altra cosa…e lo so… ci vuole il compromesso.

Ma è l’anima che lo suggerisce e noi ‘operatori al servizio degli altri’ dovremmo esercitarci ogni giorno…ogni giorno.

E ringraziare noi stessi e i nostri personali coach per quello che ogni giorno diventiamo.

Semplicemente.

Non occorre sgomitare. Ciascuno ha il posto in prima fila nella sua vita

Ti ami abbastanza? Amati! Ecco le 999,9 regole per…

Non ti ami abbastanza

Spesso si ha occasione di sentire questa frase.

Che sia una domanda o un invito ad ‘amarsi di più’. Un’osservazione che uno rivolge all’altro. O a sé stesso.

Anche a me è capitato di pronunciarla.  In diverse occasioni. 😉

Stamattina riflettevo sul fatto che amare viene prima di tutto dal cuore.

E’  facile rendersi conto che per accadere deve poter escludere il pensiero logico.

Anche se l’intento è buono… quando stai pensando a come amarti di più stai aggiungendo pensiero… a volte il pensiero sovrascrive il messaggio del cuore. Ne impedisce l’ascolto più significativo.

Capita di percepire un disagio. E sentirsi a disagio del proprio disagio. E’ amore questo?

E’ amore quando ti senti a disagio con te stesso?

Pensaci un attimo.

Quando ami qualcuno resti tutto il tempo lì a dirti ‘lo devo amare di più…lo devo amare di più..’ o semplicemente ‘stai’? Sei lì, vero? E non hai bisogno di ripetertelo tutto il tempo, perché quello che provi viene spontaneamente dal cuore.

Certo potremmo esprimerlo più spesso. Manifestarlo. Dirlo. Ma questo è un altro discorso. (E un altro post ;-))

Allora come fare? L’intento in sé ha un senso. Costruttivo… Ti rivelo un segreto… non serve un altro manuale con le 999,9 regole per… tu sai già come fare!

Una sola elementare domanda…

E se tu osservassi semplicemente la tua vita?

AMA LA TUA VITA!

Ti sentirai più libero di godere di ogni momento. Di muoverti naturalmente verso ciò che ti fa stare bene. Ciò che sta sulle tue corde.

Cosa accadrebbe se ti impegnassi ad amare semplicemente la tua vita.  Costantemente. Nei piccoli e grandi dettagli.

Stasera chiediti di cosa sei stato grato oggi, di questa giornata!

Cosa ti ha offerto la tua splendida, unica, irrinunciabile vita in queste 24 ore?

Quando sei impegnato ad appassionarti della tua vita. A viverla pienamente. Acquisisci questo stato d’animo.

Ti sentirai più connesso con la tua essenza.

Sarai più libero di viverti in ‘movimento’. Via da ciò che ti procura dolore. Verso ciò che ti da gioia.

Cosa accadrebbe se lo facessimo tutti?

Riesci ad immaginare come sarebbe stare in una stanza piena di gente che sta amando quel momento. Che se lo gode.  Puoi percepire l’energia già ora!

Come sarebbero i tuoi incontri? Quali volti. Quali sorrisi.

E’ davvero bello passare del tempo con chi ama piacevolmente la sua vita!


Pensaci! Porta l’attenzione su questo momento…e chiediti adesso:

Chi mi ha nella sua vita come mai è fortunato?

Perché sei…

Lascia correre i pensieri. Ascolta le risposte che arrivano…

Come risuona il tuo cuore?

Non ti senti semplicemente ‘a casa’.

Quando inizi a notare che ami la tua vita. Ciò di cui sei grato ogni giorno… Non hai tempo per giudicare gli altri. Per dare la colpa al mondo esterno delle cose che non funzionano!

Tu Sei la tua Vita!

Non voglio dirti di farti queste due domande ogni sera e credere che la tua luce personale sarà più vivida.

Fallo solo per oggi. Una domenica come tante. E stasera…prima di addormentarti…

Se è bello puoi sempre decidere di rifarlo domani. E domani ancora. Fino a quando vuoi tu.

Buona domenica!

Vitale. Vivace. Come una sorgente di montagna!