Quest’anno ho fatto l’albero tra diverse novità, scatoloni e molte vicissitudini paradossali…
Non ci ho messo le palle, perché mi sembra di sentirne già tante in giro.
L’albero senza le palle. Ecco cosa vorrei trovare sotto l’albero come regalo di natale
Tra ministri e leggi che proclamano esigenze di sacrificio, restando sul pulpito…qualcuno deve pur uccidere la pecora!
Enti colossali che truffano i cittadini, assurde perdite di tempo nei passaggi da un ufficio all’altro per consegnare informazioni scritte di tuo pugno a chi già le possiede, lo stato che non paga e vuole essere pagato… io rifletto.
Sì rifletto, ma anche la mia luce ha bisogno di ricarica. A chi mando la bolletta?
In questo periodo mi chiedo come faccia chi ha meno di me, se io sento di avere poco. E disperdere molto.
Se hai famiglia stenti. Se sei single stenti.
A natale non farò i regali. O meglio… non li compro. Lo so…bisogna tenere in circolo la valuta. Ma in questo periodo ho un’unica sensazione… gli imbrogli individualisti hanno preso il sopravvento.
Ieri pomeriggio ho intrattenuto una conversazione con un simpatico ‘ragazzo’ di media età. Avrà 48 anni. Sta bene. Una palestra. Ha sempre fatto questo come secondo lavoro. Come primo il poliziotto. Mi ha detto che è in pensione da due anni.
Se guardo solo lui… lo capisco. Aveva un vantaggio. Un diritto. (non ha “rubato”. Al massimo ha interpretato).
Nel racconto gli è sfuggita una espressione “cosa vuoi…ho perso qualcosina, dovevo stare ancora 6 anni…ma per 100 euro…che se li tengano”. Ho pensato che per alcuni anziani 100 euro al mese sono molti. Lui ha sicuramente una pensione più alta…
Davvero non trapelava nessuna arroganza. Solo un uomo normale. Che ha fatto la sua strada.
In questi giorni, sentendo per l’ennesima volta, il governo parlare da subito di sacrifici ho avuto la sensazione che “mi” chiedessero di versare del liquido…in un colapasta.
Questa immagine mi accompagna in ogni ufficio in cui entro. Dal commercialista. In ogni luogo in cui “sono deputata” a pagare queste misteriose istituzioni…
Io mi vergogno se devo posticipare un pagamento al meccanico, all’imbianchino, a qualsiasi mio piccolo fornitore… perché? Lui mi ha dato una prestazione e anche ha rispettato i tempi. Mi ha salutato col sorriso e…ci si aiuta.
Mentre un’ente per pagarmi una fattura di un corso che ho fatto al suo personale nell’ordine mi ha:
- dato il contratto ‘solo con i soldi del finanziamento perché non abbiamo altro’ (ndr circa il 40% della mia tariffa)
- fatto firmare almeno quattro moduli tra cui il mio incarico (a posteriori!)
- chiesto una dichiarazione sul mio conto corrente incluso il codice per l’estero (antiusura)
- chiesto la fatturazione in anticipo
- e poi l’addetto mi ha detto ‘se mi mandi tutto entro mezzogiorno “oggi” ho giorno di bonifici…
ma questo è uno dei tanti esempi. so che tutti ne abbiamo. meglio parlarne poco, perché si sprecano energie.
Io l’ho fatto volentieri quel corso, perché quando ho a che fare con le persone comprendo e soprattutto voglio creare il mondo che voglio. E motivare a risvegliare ai loro valori i dipendenti di qualche ente pubblico la considero una sfida…però (in pnl non si dice…lo so) questo ‘ente’ o ‘istituzione’ nascosti, fantasmagorici, fatti di non si sa chi… fanno arrancare. Sprecano.
Il mio lavoro è crederci. E’ vedere una strada. Francamente in questo periodo faccio fatica. Non con i miei singoli occhi. Non vedo quella collettiva…
Io non so voi, ma nei momenti difficili mi hanno insegnato fin da piccola che se vuoi vivere devi guardarti dentro e trovare la forza dentro te stesso prima di chiedere sacrifici ad altri…
Allora mi chiedo…questi ‘anziani saggi’, passerebbero il natale in famiglia di uno solo di quelli a cui chiedono di sacrificarsi?
Sarebbero disposti a scambiare un po’ i ruoli? Così, solo per provare…
Possono stare una settimana esprimendosi con semplicità così come fa un artigiano? Riescono ad illuminarci facendoci vedere anche i risutati attesi di questo grande sacrificio?
Io – quando mi affido – voglio sapere sempre dove la mia guida mi sta portando.
O me lo dice in modo che io possa fare la mia scelta. O si guadagna la fiducia.
Non conosco altri modi. Tutto il resto lo definisco un obbligo. E su questo ancora…mi piacerebbe di riflesso poter osservare serenamente i miei diritti.
Il giusto. L’equo. La libertà e la responsabilità…di ciascuno di noi sono sicuramente chiamati in causa, ma se il sistema è fallace è la matematica stessa a darci la risposta.
Se ho un buco nel serbatoio qualsiasi pieno non mi consente di affrontare il viaggio…
Einstein diceva che non si può risolvere un problema allo stesso livello in cui si trova il problema stesso.
Gregory Bateson sosteneva che per osservare un sistema si deve porsi dal di fuori dello stesso.
Ed è così che mi sento.
Su un altro pianeta. Se vado lassù ho fiducia. Ho fiducia che il mondo sta cambiando così tanto che qualsiasi soluzione sta in una prospettiva che ancora non conosciamo. I governi non la conoscono. Siamo i nuovi Cristoforo Colombo e dobbiamo connetterci per far vibrare l’anima dentro un sistema nuovo.
Per questo, se ci penso, mi sarebbe piaciuto tantissimo un ‘nuovo’ governo. Fatto con un pazzo mix di persone. Giovani e anziani. Adolescenti. Intellettuali e praticanti. Di lavori diversi. Un pittore. Uno stagista…
Vorrei un governo in cui si chiamano Donne le donne e non sente l’esigenza di definirle “professionalità femminili”. Semplicemente. Non professori. Titolati.
Donne e Uomini. Animati. Irragionevolmente animati!
Non lo so se ve ne siano. Non lo so davvero. Ho regalato la TV inutile…
Ma quello che mi sembra di sentire – per quel poco che leggo…sono parole vecchie. In cui il bilancio dei buchi è taciuto. E si chiede.
William Ury spiega che le migliori tecniche di negoziazione sono quelle che fanno tutti vincenti. Win – Win.
Qui “a terra” si parla solo di tagli…e mi viene una battuta – un po’ volgare -… che non sta bene sulla bocca di una “personalità femminile “…
Il mio piccolo sistema la settimana scorsa ha incontrato una vispa ragazzina di 18 anni. Cerca lavoro da 1 anno e ½. Ok. L’aiuterò. E probabilmente questo farà la differenza per lei rispetto ad altri. Il primo giorno che l’ho sentita al telefono mi ha chiesto “mi ha detto mio papà che mi tiri fuori un posto”. No. Non è così che faremo. Tireremo fuori qualcosa da te. E quel qualcosa troverà un corrispondente ‘acquirente’. Ha studiato grafica. Aveva un cv tristissimo. Le ho detto di farne due. Uno sul modello. L’altro sbizzarrendosi. Ha sorriso. E’ l’anima.
Uno. Nel mio piccolo. Ma ce ne sono tantissimi. E…francamente in questo periodo – a volte – vorrei portarli tutti su un altro pianeta.
Là dove l’anima e il business vanno a braccetto. Non si spintona. Non ti insultano alla rotonda. Pagano volentieri le tasse…perché ne hanno validi motivi.
Prossima fermata? Universale…
Vi prego di continuare a tenere acceso quel barlume di fiducia…
Buon lunedì.