Eravamo quattro donne e un uomo seduti a prendere un po’ d’aria e qualche raggio di sole dopo pranzo.
Domani 8 marzo é la festa della donna… nessuno sapeva come mai si regalano mimose. Ciascuna di noi ha detto che non le apprezza. Le trova un fiore ‘un po’ antipatico’. Un caso?
Personalmente la mimosa mi evoca ‘fastidio’. Ha quel profumo pungente. Dopo poco perde il pulviscolo giallo e impoverisce. Decisamente non è il mio fiore. Mi ricorda una donna acidula e scialba.
“chi sa perché si regala la mimosa?”. Nessuno lo sa.
Io ho ipotizzato. Corrisponde ad un femminile diverso da quello di oggi. Riscoperto. Aggraziato. O con tendenza a far emergere un lato accogliente.
Le femministe dell’Unione Donne Italiane nel 1946 – preparavano il primo 8 marzo del idopoguerra – e cercavano un fiore che potesse simboleggiare la donna e costasse poco.
Posso capirlo. Le donne di allora hanno fatto dei veri miracoli.
E anche. Sono passati 76 anni e tantissimi accadimenti. Da quando ero ragazza anche il simbolo della festa della donna e il suo fiore è cambiato. Si evolve. Rimanendo nella propria essenza. E’ bellissimo.
Ebbene mi domando:
quante di noi si sentono ancora rappresentate da questo fiore e dalla festa della donna in particolare?
Non so voi. Io non voglio essere un fiore che costa poco! Voglio essere un fiore che contiene molto. Che vale. Che merita. Dalle incredibili sfumature. Che riempie di emozione e lascia il suo allure…
Non credo interessi più a molte un modello in cui una volta all’anno esci, sola con altre donne…. branchi di donne…Magari a guardare uno spogliarello maschile.
Una goliardata, ok. Ma la maggior parte lo trovano triste. Scelgono di starsene a casa. O escono sentendosi poi un po’ così. Non è un inno al proprio femminile.
Allora perché non fare davvero qualcosa di diverso?
Come donna il tuo femminile non si sentirebbe bene se quel giorno ricevessi…che ne so…un bel giglio profumato?
Essenza di una interiorità infinita. E presente.
E se per quel giorno semplicemente l’uomo, gli uomini, si occupassero di te. Di trattarti con gentilezza. Di lasciarti mettere da parte il fare. Se le altre donne ti guardassero con comprensione, ecc…
La festa della donna che vorrei – e mi piacerebbe sapere se siete d’accordo – è un celebrare la nostra grande immensa capacità ricettiva. Appartata dal molto agire. Dai tempi attuali che ci fanno a volte troppo ‘uomo’.
Lasciamo la parte a qualcuno di puù adatto ad “avere le palle”!
Per un giorno occuparsi di risvegliare la propria energia femminile. Espanderla nella sua potenza creatrice!
Ecco cosa mi piace pensare. Che domani ciascuna donna che ha letto questo post… Fa spazio, sente lo spazio dentro di sè…che non è vuoto. E’ spazio.
E lo immagina come un luogo accogliente.
L’8 marzo 2012 donna Rigenerati! Decidi per questa unica azione e lascia che tutto il resto accada come può.
Non cadrà il mondo se non lavi, stiri, corri… se non hai le palle per oggi…forse qualcun altro le avrà al posto tuo. Ehm suo.
Sorridi.
E concediti questi 8 REGALI:
1. FAI QUALCOSA DI CREATIVO. disegna, scrivi, dipingi, medita, danza. Anche solo 15 minuti.
2. REGALATI UN FIORE. SIA CHE TU VADA IN UFFICIO, CHE RESTI A CASA. ESCI E PRENDITI UN FIORE CHE TI RISPECCHIA. GODITELO
3. FAI UNA PASSEGGIATA NEL VERDE. SE SEI IN CITTA’ VAI AL PARCO. RICONNETTITI CON LA NATURA CREATRICE
4. CHIAMA UN’AMICA, UNA SORELLA…SOLO PER DIRLE CHE LE VUOI BENE
5. CHIEDI AIUTO AD UN UOMO PER QUALCOSA DI PRATICO CHE HAI IN SOSPESO
6. SORRIDI APPENA TI SVEGLI. ALLARGATI UN GRANDE IMMENSO E SPAZIOSO SORRISO. E TIENILO CON TE PER TUTTA LA GIORNATA. ALL’OCCORRENZA 🙂
7. FATTI UN BAGNO PROFUMATO, SPEZIATO PRIMA DI USCIRE
8. EVOCA LA DEA CHE E’ IN TE. IMMAGINALA AL TUO FIANCO. E CAMMINA COME SE IL MONDO INTERO POTESSE ATTENDERTI! E accogli tutto quello che viene.
Che ne dici? Per un solo giorno… si può fare, vero? E’ solo un giorno. E appunto per questo. Perché non provare? Potrebbe sempre farti stare bene!
Buona nuova festa della donna nuova!