Patrizia racconta…

Ciao Miki sono in partenza per una breve vacanza/corso in Trentino. Decisione improvvisa, tormentata  e contro ogni buon senso….. molto probabilmente se non ti avssi incontrata ci avrei rinuncito ( Ti farò sapere se è stata una buona idea…. :-))
Grazie , un bacione 
a presto. 

Patrizia
Comincia così la mail con il commento al coaching. E io pensavo fosse finito, mentre continuava così:

L”esperienza di  coaching  con Michela non è facilmente    raccontabile e definibile. Faro’ un piccolo e sicuramente incompleto tentativo:
Già utilizzare la parola coaching non rende l’idea…..piuttosto posso parlare di un incontro . Un incontro con una persona che ti guida? No , proprio no… Nessuna verità preconfezionata  in tasca, ricette standard  di sicuro successo,. Una persona che  ti ascolta ? si certo ma è  troppo poco  Direi piuttosto che Michela ti ascolta e poi ti fa vedere……nel senso che ti porta a guardare…. , non sempre ti piace quello vedi, quasi sempre è abbastanza scomodo  ma sicuramente è qualcosa di profondo e prezioso perchè  autentico, originale  che ti sorprende e ti meraviglia. ,….Insomma ,i a  sprazzi e brandelli intravedi e assapori  quella enormità che è il tiuo vero io.!! . e succede  che se pensavi di essere in un vicolo cieco cominci a scoprire di avere dentro , fuori e intorno a te tanti  sentieri, vicoli strade, ponti, circonvallazioni , autostrade.
Definire costruttiva l’esperienza con Michela è veramente riduttivo (si è vero, un po’ si finisce a parlare come lei) .
Direi che gli incontri con lei sono “rinvigorenti”  un pieno di  vita e umanità che generosamente ti regala  e che tu ti prendi e ti porti a casa  .

Patrizia Tonon – Istruttrice di Nordic Walking, Naturopata, Psicologa, Direttore d’Hotel e… numero 7

quando vai via… sei

…due chiacchiere con mia madre stamani… è venuta presto, non l’aspettavo…

quando vai via lasci un vuoto.
ci sei e basta. sei tu “quella da cui andare”… magari le persone che hai attorno non lo “sapevano” che eri un punto fermo di stabilità per tutti… cioè lo sapevano, ma non ce se lo dice.

mi hanno colpito le sue parole tra le righe “…proprio adesso…”

e capisco che “adesso” significa che eri più vicina. di casa. e di accesso. capisco che anche se non li vedo, se non vengono a trovarmi, non mi telefonano… loro sanno che CI SONO…

adesso…

e adesso?

penso a quando è venuto il terremoto e con mio fratello – l’altro “adesso” – abbiamo fatto il piano di emergenza “chi va da chi”… chi da mia sorella. chi da mia mamma…

mia sorella è agitata in questi giorni… è venuta e mi ha chiesto “quando vai via? perché così so da quando non posso più venire a suonare per bere un caffè”…

non è che accadesse spesso. quando le andava…

mia mamma… “ma allora quando vai via? questo sabato??? avevo capito che stavi ancora fino a fine mese!” … come se una manciata di giorni in più cambiasse le cose. eppure non li ho sentiti in questa settimana… ora lo so perché… non è trascuratezza, non è egoismo… è solo che per certe persone si crea quell’abitudine che è definita dal legame e “tu ci sei ADESSO…”

non serve che tu diventi presenza, perché nei loro mondi lo sei. lo sei così tanto che non serve preoccuparsene.

anche se tu hai passato tantissimo tempo a chiederti come mai. come mai non vengono semplicemente a trovarti. come mai quando hai deciso di non farti sentire hai passato il Natale da sola…

è solo che sono due mondi. tre. quattro…

è quando il tuo mondo si allontana – inaspettatamente – dall’orizzonte del mondo dell’altro… che allora cambia il panorama…
non mi sento di dire niente. non ho frasi di esortazione “vai a dire a chi ami che lo ami”… non ho nulla altro che una densa presa d’atto da trasmettervi. non c’è nessun messaggio. sono solo io. con la mia presa d’atto del chi sei. come presenza.

per una rara volta. sto scrivendo per me. come a mettere in ordine questa sensazione sparsa. bella.

ultimamente ho avuto la fortuna di percepire davvero il MIO POSTO. in relazione ad altri. la famiglia. la mia famiglia… quella che ho conosciuto e quella che non ho conosciuto ancora…

famiglia… una parola che mi ha sempre spaventata, perché contiene tante di quelle verità nascoste che a raccontarle tutte ti senti persa… ma mai come ora… la sento. e sento il mio posto. in essa.

e con orgoglio mi rendo conto di quanta pienezza vi era. vi è…

è questo quello che porto con me… ovunque vado…

il passato nel futuro, presenza eterna…

e spero di ricevere tanto amore e altrettanta bellezza, almeno quanto quelli che ho voglia di dare…

 

 

Quanto vi piace il sito COACHYOURLIFE?

ultimamente succede che la gente mi chiama per chiedermi un consiglio, per propormi un lavoro… e mi dice “che bello il sito, mi ha colpito” e cose carine di questo tipo

 

E’ proprio vero che quando inizi a mollare… arrivano i risultati. Inattesi.

E dato che stavo pensando di RIFARLO il sito. Per motivi tecnici che non vi sto a spiegare si fa prima che a correggere… così dicono…

E dato che un po’ dispiace anche a me lasciare questa pergamena…

Allora colgo l’occasione di CHIEDERVI UN COMMENTO!

Vi sarei grata se scriveste qui sotto nei commenti qualcosa che mi aiuti a decidere. In fondo il sito è per VOI. Non per me.
Vi piace? Cosa vorreste trovarci? Cosa vi manca che vi farebbe tornare volentieri? (a parte la newsletter che… lo so… è discontinua… ma dipende dal fatto che il “super” webhoster che avevo trovato nel passaggio mi ha perso un po’ di cose… tra cui le mailing list e per questo… non lo sento più da tempo .-)))

A voi!

Grazie

Michela

incontrarsi negli occhi di un altro

Stamattina una donna, che mi vedeva per la prima volta nella sua vita, mi ha detto cose di me che a volte stento a credere si vedano.

Sono cose belle. Veramente tanto belle…

Stento a credere si vedano perché la gran parte delle persone che ho incontrato nella vita mi ha dimostrato quanto è difficile stare sulla gratitudine, sul riconoscere i propri limiti invece che spalmarli addosso a chi ha vicino.

La fuga è spesso più appetibile dello stare, fermi, davanti allo specchio.

È incredibile come possa commuovere sentirsi dire qualcosa che senti così grande dentro di te e così ‘celato’, benché esposto…

Sembra che ti si allarghi il respiro…

Ed è incredibile  anche quanto – al contrario – possano lasciare traccia  tutti gli abbandoni. Le schiene girate ingiustamente. La parola negata. Volti che hai accarezzato in lacrime che si sono dissolti senza un saluto… solo a reggere i pezzi delle proprie bugie più nascoste.

L’inconscio degli altri mi fa più paura del mio… Quanto il mio… Quello vero

Ed è incredibile notare e sapere che ancora qualcosa di te ha creato questo richiamo…

Quando un essere umano può guardarti nella tua totale interezza e dire cose meravigliose di te… ti senti disarmato. Come se improvvisamente gli argini che hanno trattenuto dentro tutte le lacrime per così tanti anni… crollassero… un fiume caldo ti stanca… e la voglia di abbandonarti risplende in tutto il suo richiamo… arresa…

Se un solo essere nella terra può riconoscerti… è perché tu puoi… !

Il resto, tutto il resto, riguarda quel pudore di te che ti ricopre l’anima.  E ti senti come se qualcosa ti avesse finalmente permesso di ricongiungerti con quella parte di te così sommersa… nascosta da tutto ciò che devi dimostrare di essere e non sai nemmeno tu il perché. Non lo puoi sapere. Non c’è niente da sapere. Già sai.

C’è da smettere. Smettere di fare.

E decidere di esistere. Con tutta la tua strafottente, esondante bellezza. Nella tua vita. Fuori dalla pelle di chi è venuto prima di te. Fuori… del tutto…

Uscire fuori. Mangiare un gelato. Fidarsi di sé…

E respirare. Adesso…

 

la completezza si percepisce quando si accetta il vuoto e ci si sforma

Driiin suona il cellulare… una cliente. Una donna-bambina arrivata da me per ‘trovare la sua strada nel lavoro ed esprimere veramente sé stessa’… è passato poco tempo…

 

Avevamo iniziato così… ma nel mio s-coaching l’obiettivo non è quasi mai quello che il cliente dice di volere… il più delle volte quello è solo un segnale. il loro essere esprime il luogo profondo in cui nasce la difficoltà… lì dove hanno bisogno di andare oltre la forma… dove si sformano… non so se ho imparato a riconoscerla in un’aula o nelle stesse difficoltà che la vita mi ha offerto… non so… è qualcosa che noto… da sempre… un segnale parla più delle parole e rivela la sofferenza… il distacco… là dove c’è la disaggregazione… dove usualmente l’anima pulsa per uscire… là dove puoi liberare il tutto a prescindere da cosa quell’essere se ne farà nel concreto perché quasi sempre d’amore si tratta.

 

Amore. Quello che vogliamo tutti. Quale che sia l’oggetto. Quale che sia il soggetto. Siamo sempre noi. Un riflesso. Amanti allo specchio…

 

E più mi sformo io stessa più ampiamente vedo…

Alcuni non vogliono essere guardati lì dentro e scappano… altri si sentono finalmente a casa perché capiscono che non li guardi… li vedi… e semplicemente accetti quello che dicono mentendo a sé stessi senza giudicare… e senti che potrai accompagnarli per un pezzettino… e sai – che la strada – sempre è la loro. Come loro è la casa. Ciascuno è sé…

Siamo tutti così. La vita intera si dissolve nella ricerca all’esterno o all’interno di qualcosa che ci porta sempre in quella casa: la completezza…

Lei ha avuto  per un momento la sua occasione dentro: quella sensazione che ti dice che ti trovi davanti alla persona con cui affrontare il tuo viaggio dell’eroe.

E poi – come in tutte le storie – se c’è un eroe, c’è una sfida. Già perché il viaggio dell’eroe non è una passeggiata e c’è di strano che la sfida non è mai quella che il tuo linguaggio può capire facilmente. La sfida parla il linguaggio dell’eroe che non sei ancora. Ti chiama… per confonderti. O per vedere se quello che vuoi lo vuoi veramente.

Altrimenti non importa… arriverà un’altra chiamata. E’ solo questione di tempo e la vita ti offre quello di cui hai bisogno per affrontare il tuo cammino e perché ciò che sei destinato ad essere… sia…

 

Driin… “volevo dirti che…” “tengo a spiegarti che…”… parole che sprigionano logica. Parole che esprimono: la sfida  è andata come doveva andare…  io lo sapevo già da una settimana… lei non ancora…

voglio aiutarti un’ultima volta e ti invito a tacermi le tue motivazioni. Sono intime. Sono private. Sono tue. La loro espressione rivela un bisogno che sta molto più in superficie della tua battaglia. Quella vera.

 

Perché spiegarsi? Vuoi dirmi cosa è giusto e cosa è sbagliato? O vuoi che te lo dica io? Tutto lo è. E nulla lo è.

 

Fai le tue scelte creatura meravigliosa e fai in modo di non doverti giustificare con nessuno.

Ecco cosa significa veramente vivere connessi con tutto il proprio essere…

Il vuoto che hai dentro sempre meno lo cerchi di colmare con l’approvazione, con lo spiegarti… la tua forma si espande… la sformazione è in atto. E tu diventi l’immensità che sei. Nel tuo corpo e oltre.

Entrare dentro di sé a prendere le proprie decisioni. Sentire nel profondo la cosa migliore per noi in quel momento – anche la più bizzarra – e sentirsi a posto… qualsiasi strada prendi ti porterà dove vuoi andare…

E se il tuo inconscio è stato più forte di te nel decidere per una strada che ti scosta da quella che sentivi finalmente adatta… fai quella. Sono le tue sfide. È la tua vita. Fatta di capitoli che riempiono il tuo racconto...

Una puntata dopo l’altra in cui il protagonista può scegliere di andare o tornare sui suoi passi. Completare qualcosa che ha lasciato in sospeso. O accettare l’incompiuto. Tutto è equilibrio se smetti di parlarti ed inizi ad ascoltarti… il tuo essere “sa”…non c’è molto da sapere…

Non è un coach o un vile incontro o altro che faranno la differenza per te nella vita. La differenza la fai sempre e solo tu. E ciò che puoi riconoscere di te da quegli incontri e come li vivrai…

Tu quando cammini a testa alta qualsiasi scelta fai. Tu quando ti senti il cuore gonfio di gioia invece che di tristezza. Tu quando puoi amare e lasciarti amare allo stesso modo. Tu quando smetti di aver bisogno di aiutare chiunque per sentirti che vali qualcosa. Tu che sei orgogliosa della tua gioia come del tuo pianto.

La dignità nasce e muore dentro di te. Che sei una donna bambina. Come tante. Come tutte. Che hai la grinta e la fragilità di chi ha vissuto gli estremi. Di chi è forte fuori mentre vorrebbe solamente sciogliersi tra le braccia di una mamma di tanto in tanto.

Tu che reclami con gli occhi abbracci che non hai ricevuto. Consensi negati e attese altrui. Tu che a tua volta ne avrai negati o dispersi nel vento della paura.

Sono piccoli piccolissimi dettagli che scivolano fuori assieme alle parole. Le tue parole rivelano a che punto sei del tuo cammino.

Come ti comporti con me, se salti un’appuntamento o ne cancelli un altro possono essere importanti verso di me. Ma non allo stesso modo per te. Chissà forse devi sperimentare l’imperfezione. Forse devi sapere controllare diversamente. Forse devi giocare con la vita invece che giocartela.

Cammina dritta donna-bambina. E se sei stanca siediti. Forse te lo sei meritato un ristoro.

E poi rialzati e cammina ancora. Se vuoi urlare urla. Se vuoi piangere piangi. Se vuoi ridere ridi. Ascoltati. Ascoltati coraggiosamente.

Non c’è logica nel vivere dentro la logica. Essere è uno spazio immensamente ampio in cui rendiamo conto solo a noi stessi perché noi e solo noi possiamo occuparlo…anche quando sembra tanto grande da volerlo dividere con altri. Anche quando è vuoto, perché è il tuo corpo è donna.

Immergiti dentro te stessa. E lasciati sgorgare fuori. Come acqua puoi fluire nel mondo. Scrosciare incontrando un sasso. O fermarti un po’ in un ansa.

Ricordati che la tua vita non è solo tua. E’ di tutti perchè tu sei in tutto e tutto è in te.

Tu sei il  fiore che annusi e che diventi mentre lasci che il suo profumo ti trasformi.

Tu sei la terra dove si appoggia il tuo piede mentre ci affonda e ne sente la vita.

Tu sei tutto quello che puoi vedere.

Tu sei ogni cosa che tocchi.

Tu sei ogni incontro. Ogni amore. Ogni attimo.

Oltre la paura puoi renderti conto che solo il passato ed il futuro possono impedirti di vivere nell’essere che sei. E goderne ogni attimo. Qualsiasi cosa tu faccia. Qualsiasi cosa accada.

Se accade il bene vivilo. Non chiederti quanto possa durare. Vivilo e basta e sarà per sempre te.

Se accade il male vivilo. Osserva fino a dove puoi accettarlo. E smetti quando ti accorgi che lo puoi superare. Se ti sposti senza ascoltarlo… lo porterai con te. La paura va attraversata.

Puoi camminare sul fuoco o attraversare una strada per andare incontro ad una persona che ti piace.

E sempre, sempre, sempre puoi osservare se stai andando verso qualcosa o se ti allontani da altro…

Qualsiasi decisione…agiscila. Piena. Respirala.

E accorgiti che in quello spazio in cui vai dentro la tua vita attimo dietro attimo…nulla conta più di esserci. E là non vi è alcun pensiero che ti distanzia dalla presenza.

Là sei.

Come io sono.

E nel tempo che ci siamo incontrate tutto è accaduto.

Buon viaggio a te.

Buon viaggio a chiunque sia scivolato dentro questo post. A chiunque ne sia stato catturato.

Ama quello che sei.

Michela

Feedback che sciolgono il cuore :)

E’ stata una magnifica sorpresa scoprirmi così vera! Non me l’aspettavo così presto: e qui ho pensato a quanto sbagliato e inutile è crearsi le aspettative: vivere momento per momento, guardare alla giornata con gli occhi stupiti, il sorriso e la mente aperta e pulita dei bambini, restare nel presente, il futuro è magicamente sconosciuto e il passato mi serve per capire .

Questo l’impatto immediato post coach, dite poco?

Ringrazio Michela, sei stata grande, capace,caparbia, sostenitrice, accogliente, simpatica. La cosa che più mi resta dentro, oltre al risultato di essere così consapevole ora di poter procedere con le mie semplici ma vere capacità, con l’accoglienza e l’ascolto di come sono nata e di quali sono i miei desideri più o meno realizzabili, con la certezza di poter sperimentare quando voglio ciò che sento di fare, sì..la cosa che più mi resta dentro, bella appiccicata, è che finalmente posso, senza inadeguatezza, chiedermi sempre e rispondermi <cosa vuoi veramente Emanuela?>.

E’ come un ruscello di acqua fresca che scorre pulito e gioioso dentro di me, e vi garantisco che è meraviglioso. Potrei dilungarmi….accenno solo alla stupenda e costruttiva sensazione di sentirsi sicura, che mi lascia il vedere tutto chiaro, oppure alla calma mentale che riesco ora a gestire…Grazie Michela, di avermi accompagnato (Emanuela – 50 anni. Maestra di Taijiquan. Impiegata. Mamma)

Le nuove frontiere del Coaching tra parola e silenzio – Intervista su leggidilomiti di Alessia Trentin

 “La parola è importante. Attraverso la parola e i segnali sottili del corpo che rivelano la coerenza della stessa con quanto crediamo veramente,  possiamo migliorare la vita delle persone” , sostiene Michela Epifani.  Coach e sformatrice,  fondatrice di Coachyourlife, studio di consulenza con sede nel centro storico di Belluno.

“Con l’utilizzo consapevole del linguaggio possiamo far emergere il potenziale inespresso, rafforzare le convinzioni di supporto alle nostre azioni, orientarci in modo efficace e crescere i bambini con spazi di creatività e consapevolezza assolutamente più ampi di quello che pensiamo”,  continua la Epifani.

… La parola è compresa nel silenzio. Il silenzio è compreso nella parola. Non potrebbero esistere uno senza l’altro. E assieme, quando armoniosamente equilibrati, portano il benessere. Del corpo.  Della mente.  Dello spirito.  Delle emozioni.

Parola e silenzio sono i due volti di un’unica medaglia. Sono mezzi che conducono la persona a incontrare luoghi interiori profondi e pacificanti. E l’aiutano ad uscire fuori, ad agire nel mondo in connessione con esso (…)

leggi tutto l’articolo su LEGGIDOLOMITI

Il silenzio curatore di Nicola Artico in esclusiva a Belluno

BY  ALESSIA TRENTIN 22.GIUGNO 2012

Glamour di febbraio…a pag 148 Coachyourlife

a volte capita che le circostanze portino dove non pensavi di andare! a volte sono belle circostanze. 🙂

e mi ritrovo su GLAMOUR  con 10 STEP PER FARTI VALERE SUL LAVORO!

Non che questo articolo cambi il mio pensiero rispetto al significato profondo che ha il mio lavoro e a quelli che io considero risultati…quelli che mi comunicano le persone che vengono da me. Loro: i protagonisti delle loro storie.

Però è stato bello. Mi sono divertita a rispondere alle domande. Mi sono sentita frizzante come un’adolescente nel dire a tutte le mie amiche e amici “Comprate Glamour di febbraio”.

Ho riso di pancia sinceramente quando passavo in edicola e…non c’era… chi mi segue su Facebook lo sa! 🙂

L’articolo è uscito e vedere la mia faccia lì mi ha fatto piacere. Questa rivista è la più letta dalle trentenni!

Ho comprato diverse copie. E poi… ho constatato che il successso di stampa è freschezza. E che è piacevole abbinarlo al successo con le persone. Far succedere le cose migliori nelle loro vite…e poi lasciarli andare. Fieri.

Uno dei due non può esistere senza l’altro, per me. Mentre uno può.

Sarò fiera ogni volta che mi capiterà di poter trasmettere il mio messaggio. Ed essere utile.

E’ fantastico pensare che anche una sola persona tra le migliaia che hanno letto uno dei 10 punti a pagina 148 e può avere scoperto come sentirsi meglio nel luogo di lavoro. Come non farsi sopraffare dalle critiche.

So che potrebbe sembrare banale…ma io la penso proprio così!

Spero ne verranno altri. Chi lo sa Glamour US :-))) e intanto continuo a pensare a quella piccola goccia di ricchezza che ogni persona riesce a mettere nel mare della sua vita. IL SUCCESSO.

E voi, di cosa vorreste sentirmi parlare? Lavoro, amore, sesso, relazioni, sport, tempo libero…

i grazie…

grazie michela…porti sempre un ventata di pensieri positivi… (Federica – Fotografa…e Fata)

alcuni grazie che nascono da pochi scambi di parole, mi sfiorano a pelle come una carezza.

essere

è incredibile quando ti ritrovi a chiudere il cerchio della banalità ritornando ad essa…

…ho sempre amato argomentare, riflettere sul senso della vita… ultimamente leggo concetti, idee e teorie di vita, sul futuro, il ruolo dei giovani, ecc..e mi ritrovo a constatare che nulla ha senso al di là del concetto.

…sono solo concetti…il futuro, il presente…l’ovvio…il banale…

il banale cessa di esistere quando smetti di riscontrarlo, di commentarlo…quando entri nella banalità e ne fai esperienza in modo diverso…e semplicemente te ne rendi conto…

e nulla più è necessario…nessun concetto è realmente vivo, perché nasce e muore dentro un momento, una parola…

è un mandala che si compie…

il pensiero tende a spegnersi, non perché non ve ne sia uno, ma perché ce ne sono molti e dinamici, così mobili che è difficile e faticoso fermarli, anche solo per il tempo di trascriverli…come questo momento…

non mi viene in mente altro che la parola vivere…nel suo senso più completo…come mai l’ho sperimentata prima quando ero così intenta a farlo nel modo giusto…

se potessi disegnarmi ora farei dei tratti a matita con infinite sfumature che descrivono spazi..

è il presente questo? Quando non vi è più il futuro, quando nulla sembra essere così importante, quando ciò che accade accade…sei nel presente…

è una constatazione…un momento che accade nel corpo…mentre ancora la mente cerca di afferrarlo per farsene qualcosa…è già scivolato via…

è incredibile essere arrivata qui, mentre fuori è simile a prima,…in questo non so dove…in cui non è la disperazione o il dispiacere o la scontentezza o il cinismo, né la felicità…è semplicemente qualcos’altro…che ha il suo fascino se lo lasci accadere…

non sempre si riesce…la mente fa capolino…la mia forte mente…compagna di viaggio da quando ricordo…la risposta pronta, l’analisi…quella dettagliata analisi di tutto ciò che mi circondava…l’esigenza di portare comunque tutto sulla terra…in un concreto…

una persona che ho conosciuto da poco mi ha detto che quando mi ha incontrata la prima volta si è chiesta che cosa me ne facessi di tutti quegli spigoli…che cosa avessi da dimostrare…nulla. Era semplice mente…

la filosofia dice di sé che è utile per vivere la vita…non lo so…mi piace leggere…sono certa di credere in qualcosa, ora più che mai…è che quando questo qualcosa diviene riconoscibile su altri canali esperienziali…le parole non bastano, a volte non servono…sono come gabbie da cui esse stesse sgusciano fuori…

e sono sicura che sto vivendo…davvero…anche se di tutte le emozioni che provo, nessuna assomiglia più a quelle che amavo descrivere a parole, né a quelle che credevo dentro…

il sentire si fa strada su movimenti impercettibili del corpo…ti desta o ti distoglie…a tratti disturbato dal pensiero… le domande…preziose a volte…ma ora diverse…

non c’è risposta…quando ogni cosa può essere buona o cattiva al contempo… il pensiero può solo esserti di sostegno…mentre ti incammini…affidandoti…nulla può nuocerti più di ciò che hai dentro o di quello che credi di non avere…perché è con esso che farai i tuoi incontri…da dove arrivi…come quel qualcosa sia entrato in te…non lo puoi sempre sapere…puoi solo constatare che è lì…è parte di te…se ti ci fermi sei il passato, se ti ci abbandoni il fiume ti porta dove puoi, dove meriti, dove hai bisogno…imparerai qualcosa. Non importa se è una persona o un’esperienza. Un tocco. Un oggetto…

quando nulla conta veramente allora inizi a percepirne il contatto…

molto molto altro sta accadendo…mentre scrivo…e inevitabilmente scelgo le parole, i pensieri…

spero che queste parole aprano una traccia nuova o utile di qualcosa che sta accadendo dentro di te mentre leggi…è il meglio che possono fare…e l’unico intento che ho mentre le lascio qui…

se hanno aperto una luce guarda, se hanno trasmesso confusione percepiscila, ma non lasciare che siano te se non in quello che possono diventare tue…

nell’universo c’è posto…altre più adatte arriveranno…cammina oltre o tienile…è lo stesso…tu comunque stai già accadendo…

e ridi, scompigliati ogni volta che ne hai occasione…mentre ridi non pensi, ci hai mai fatto caso?