
la matematica sistemerà le cose…
e mette anche ordine tra le responsabilità.
se chi persegue una illusione è colui che ha accettato di stare a capo di una organizzazione impegnativa come uno stato… beh… deve saper dire “ho sbagliato”. dovrebbe.
e i conti non tornano.
e non torneranno.
- scrivi che lo spid è obbligatorio… e forse pensi che questo significhi digitalizzare la PA… ma non hai pensato di dare un tablet o alfabetizzare un anziano o tutte le fasce deboli…
supponi. stai supponendo che tutti siano dotati dei mezzi.
non stai contando.
- mandi migliaia di lavoratori a fare tamponi per lavorare.
supponi.
stai supponendo che tutto dipenda da loro.
non stai contando.
non stai contando quanti di fatto tu come stato e enti e tutta la catena di cui sei responsabile… ne puoi “tamponare”. la struttura è debole
- scrivi che i lavoratori senza gp devono stare a casa.
E che le aziende li possono sostituire.
stai supponendo.
non contando
supponi che le competenze siano facili da trovare. che uno vale l’altro.
- si molla Enel servizio nazionale senza approntare il passaggio.
e chi ne ha preso il posto – siccome non hai sistemato le cose – deve emettere bollette che contengono un deposito nuovo. e l’azienda o il privato deve pagare.
glieli ridaranno… ok…
stai supponendo (se mai ti è interessato) che abbia i soldi per pagare e che gli vada di fare di fatto da banca al tuo servizio che – ricordo – si chiamava “di maggior tutela”.
stai supponendo.
non contando.
la lista prosegue:
i medici li sospendo e addirittura li radio.
stai supponendo
non stai contando
supponi che un medico valga l’altro. supponi anche di avere subito disponibili i sostituti. ma alle asl attendi anche un mese per avere il nuovo medico.
supponi che i mille pazienti che ha seguito, magari anziani, conoscendoli, non si destabilizzeranno.
sono alcuni esempi di uno schema ripetuto.
di chi avanza da solo. per sé o forse per pochi. i pochi che vogliono quello che vuole lui.
le aziende dovranno sostenere il peso di questa matematica errata.
perché la matematica si sa…
porta sempre tutto in equilibrio.
qualcuno deve pareggiare i conti. il fattore x dell’equazione è lasciato in mano a chi la prossima settimana deve entrare – forse – nella sua azienda vuota. perchè la soluzione del ricatto non funziona così bene. quando si arriva a guardare quelli che un amministratore dovrebbe sempre guardare: i cittadini. le persone. tutte.
le fasce deboli?
non pervenute in questi scritti obbligatori, sempre sottoposti al ricatto fiduciario.
assieme al ricatto di fondo.
guardo le aziende artigiane o specializzate e vedo unicamente che il problema in un modo o nell’altro sarà loro.
le farmacie sono già in tilt. e ti credo.
vedo persone con un’integrità morale quasi rara… cercare altro impiego.
vedo famiglie discutere nello stress dimenticando l’amore.
e vedo la supponenza dilagare:
Come quando ascolto il racconto di un padre che dice che a scuola un professore (di quelli rimasti… e che deve aver appreso lo stile) ha aperto l’anno così « chiariamoci! Che non pensiate… chi è non vacc qui dentro, chi é vacc alzi la mano! »
e di grazia in quella classe un barlume di speranza delle categorie ultimamente ridicolizzate dalla stampa – i giovani : nessuno alza la mano.
grazie a questo mi sveglio con fiducia e mi ricordo che
io faccio sviluppo del potenziale.
non posso non vedere questa cascata nell’abisso. nell’abuso. non posso non guardare avanti e fare il film realistico.
ogni crisi deve portare miglioramento.
e qualcuno deve cadere si sa. e questa è una crisi mai sperimentata prima. nessuno aveva le risposte. ma abbiamo sempre avuto il cuore per vedere. e il “devo” senza senso è visibile.
vedo un lasciar cadere chi si é adoperato per evolvere. Per avere cura dei collaboratori. Per rispettare i diritti personali. ancora esistenti.
non importa, ci penseremo poi.
così si vorrebbe. In prima osservazione.
ma poi respiro e respirando si vede sempre meglio: stanno cadendo le strutture.
non ci sono altri appigli che vedere ed ancorarsi alla propria coscienza.
individuale prima
collettiva poi
- famiglia
- azienda
- enti
- nazione
tutto è sottoposto alla scossa della divisione. un salto nel vuoto.
disarcionati… cammineremo nel nuovo. io non so quando e se lo vedrò, ma così è.
e non sarà un caso che mentre finisco di scrivere mi accorgo che é il 9 ottobre
un anniversario importante per tutti. indimenticabile per una bellunese.
Vajont. Il fango che ha spazzato via tutto.
prendiamoci tutti un bel respiro.
ringraziamo la matematica. sempre onesta.
e incamminiamoci.
nessuno può dettare questa direzione.
l’evoluzione è inarrestabile
ringrazio i giovani coraggiosi. grata che si palesino