ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL’ ATTIVITA’
DOMANDA:
Perchè in questo momento anche se sono attrezzata e so come fare, non sono corsa a mettere on line offerte di corsi, seminari, laboratori collettivi? questa domanda l’ho ricevuta poche sere fa durante una skype call
RISPOSTA:
anche prima – da un po’ – li facevo solo su domanda. da tempo infatti vi è una pluralità di offerte tutte salvifiche e personalmente ho scelto di rendermi semplicemente disponibile.
La domanda è importante. E bisogna anche attendere che nasca o di riconoscerla. E non assecondare le richieste del neuromarketing che affermano il contrario. E’ tempo di alto rispetto. E fiducia. Così ci si avvicina.
COSA STA ACCADENDO ORA
l’evidenza di questa situazione mi ha dato da subito due grandi messaggi:
👉1
nessun lavoro nessun lavoro – in primis quelli di aiuto – può essere gestito pensando con priorità a come guadagnare. siamo tutti uniti in un ciclo.
si deve piuttosto avere sempre a cuore le esigenze delle persone di quelle a cui ci si rivolge e le vostre. Il Perchè.
In questo si distingue anche ciò che è gratuito da ciò che non lo è. senza trascendere dal dare valore e responsabilizzare gli utenti. sempre
Penso certo di poter essere di aiuto, naturalmente. Per tipicità ho una visione possibile sul futuro e i miei clienti mi hanno sempre riconosciuto la capacità di oltrepassare i giudizi su ogni situazione negativa, per portarsi oltre.
Ma è necessario distinguere bene tra ciò che si può offrire in collettivo e ciò che è individuale e personale. Il collettivo ha sempre il limite del collettivo. è una mediazione di ascolto uno a molti.
con intento diverso si può accompagnare persona per persona. Umano. (ndr anche l’imprenditore lo è. fino a prova contraria 😉)
reputo che praticamente tutti stiamo vivendo una importante chiamata a trovare uno spazio profondo di equilibrio per attraversare – ciascuno – le sue personali burrasche.
é strano perchè questo accade proprio perchè “siamo tutti sulla stessa barca”. ma a questa barca non vi ci dovete affidare troppo.
qui vengo alla seconda osservazione
👉2
il lockdown ha lasciato ciascuno momenti importanti in cui è solo con sé stesso.
nella sua vita. coerente od incoerente. e se sta bene, male, dorme, non dorme, lavora, non lavora, sperimenta o cucina, pensa al da farsi,… quale che sia l’ADESSO è un adesso che è veicolato – nel bene e nel male – DALLE PROPRIE ENERGIE. Mai come adesso abbiamo sperimentato che NON CI SONO RISPOSTE VALIDE PER TUTTI. E che ciascuno ha da prendersi la responsabilità di decidere della sua vita sulla base di un “accordo” interno che consente di Vibrare Veramente.
Questo non significa necessariamente avere soluzioni facili, significa ASCOLTARSI IN PROFONDITA’ nel proprio agire. avere il coraggio di sentire.
l’inconscio bussa forte.
Se lo ascoltiamo, avremo la possibilità di trascenderlo e – semplicemente – VIVERE PER COME SIAMO, senza le troppe sovrastrutture di cui – con evidenza – siamo rivestiti.
E PENSO CHE CHI SI ADDENTRA POSSA AVERE BISOGNO DI STRUMENTI personali per svincolare quell’ascolto dal condizionamento esterno. Il più possibile.
Il primo in assoluto tra quelli che ho utilizzato ed utilizzo è LA MATRICE PERSONALE che viene trasmessa alla persona sulla base di una sua domanda espressa e con neutralità DA UN CAMPO DI FIDUCIA, si lasciano “parlare” le connessioni vere del momento. Che dice molto sulle strade e le soluzioni che si stanno percorrendo e percorribili.
So che potrebbe sembrare qualcosa di strano per alcune categorie di persone: un manager per esempio, ma se vi affidate alla evidente certezza che siamo tutti UMANI potrete comprendere che il lavoro e la carriera sono parte del filo sottile di una ESISTENZA e che chiunque ADESSO HA BISOGNO DI connettersi alla FIDUCIA in sé e nella Vita. Le crisi servono a questo. Le abbiamo lette nei libri di storia e di economia. Ora la stiamo vivendo. Ed è Globale.
Per ascoltarsi c’è bisogno ANCHE di FARE IL VUOTO.
E non solo di riempirsi di conoscenze, esercizi, impegni, intenti e quant’altro disponibile ” a distanza”.
E’ importante distinguere tra le cose che facciamo e non attribuire a nessuna il potere “curativo” di quello che è il nostro percorso totale. Alcuni spazi possono anche essere sperimentati con gioia in un atto creativo sperimentale UNICO. di estrema LIBERTA’ interiore. senza dare per scontato che la stessa cosa sia valida per l’altro.
E’ vero: il contatto fisico manca e con esso molte libertà. E molto altro
E non siamo tutti uguali! Siamo tutti diversi. E’ importante che ciascuno intenda come mai ha un bisogno o una spinta esteriore, per dargli ONORE ed ALIMENTARSI DAVVERO di energia, piuttosto che correre a tacitare quella esperienza. O restare in un frenetico movimento per poi ESAURIRSI. Questo non significa ISOLARSI e dunque ben vengano le iniziative. Da quelle leggere a quelle di business, a quelle che si ripropongono di accompagnare a stare in questo momento, quando non addirittura nella trasformazione.
Auspico – ovvio – che ciascuno dei “fornitori” sappia se sta portando avanti il suo intento e – quale e che sia – sia attrezzato per professionalità, studio ed esperienza, per farlo.
Di certo non posso non notare la grande trascuratezza di chi sta prendendo le decisioni collettive, sul campo del benessere psicofisico.
La distinzione tra un esperienza collettiva ed individuale cade sul piano in cui ogni ci si accorge che ogni esperienza individuale esterna è precisamente quella utile e scelta interiormente per far vibrare la nostra essenza. Solo che bisogna accettare di uscire dall’esito. Sempre.
Perchè dunque dedico attenzione alla matrice personale?
- è importante aiutarsi a togliersi dal giudizio di sé e conoscere le proprie energie e programmazioni. i propri schemi di riferimento. ti aiuta a riconoscere, nel quotidiano, il tuo fiume. per navigarlo e non remarvi contro. lo stai già facendo. ma magari non ne hai coscienza.
- le ricette uguali “per tutti” sono come le pillole della farmacia. l’autoconoscenza è invece un percorso di sperimentazione di qualcosa che è già in te e ti da modo di DARE SPAZIO IL TUO PERCORSO. SVINCOARLO. ovvero di prenderti la responsabilità rispetto a te stesso.
- – riconoscere quel filo sottile che ha tracciato tutta la tua esistenza, dal lavoro alle relazioni, i figli, a come vivi piccoli gesti quotidiani… è una esperienza indimenticabile. incredibilmente viva.
- – non vi è teoria, né intelletto. non vi sono “discipline slavifiche” e altre no.
ci sei solo tu e il tuo filo sottile tracciato a matita per tutta la tua esistenza.
- – se sai COME decidi sei più libero di quando qualcuno ti dice COSA decidere ed è più funzionale che attendere il destino
- – ogni fastidio che stai vivendo ora è un segnale interno per te e se riconosci quel segnale… buona parte l’hai già liberata, questo lo sai tu.
- è – come altre – una esperienza possibile