l’Universo ci continua a provocare con eventi e cambiamenti.
nessuno ci darà le soluzioni. nessuno ci darà il permesso.
possiamo solo rinforzare noi stessi, il nostro centro e avere piena fiducia nel processo. è questa fiducia che ci fa immettere – passo dopo passo – nella strada più appropriata in questo grande e sfidante momento di transizione. transizione che non è iniziata nel 2020. ma molto tempo prima – come prima è iniziato il meccanismo di controllo – e che a livello energetico potrebbe avere il suo culmine nel 2027 per alcuni, per altri… giù d lì
tutto ciò a cui stiamo assistendo, tutto ciò che stiamo vivendo, si inserisce in un grande, immenso e mai sperimentato prima, movimento GLOBALE il cui senso può forse essere intravisto dall’osservazione di alcuni segnali sottili che si sono palesati nelle vite di ciascuno di noi negli ultimi anni e… da sempre.
non è un caso che il mondo olistico, gli innovatori che da tempo erano immersi in questa coraggiosa esperienza di distaccarsi dai legami stretti del sistema, siano stati molto toccati dalle norme. dimenticati prima, perseguiti adesso. e che alcuni di questi abbiano generato grandi contraddizioni.
questa è la grande prova a cui siamo chiamati noi esseri umani che abbiamo fatto una scelta di responsabilità profonda e accoglienza della Vita.
Noi possiamo osservare che le strutture che sono attualmente toccate e dove vibra alta la paura delle persone, sono anche quelle a cui nei secoli abbiamo agganciato i maggiori attaccamenti. ecco perchè penso che – al di là di tutto, oltre ciò che ciascuno di noi reputa giusto o sbagliato – non saranno mai enti esterni a darci il permesso di proseguire quel cammino intrapreso tanti anni fa.
la vibrazione collettiva è totalmente contaminata dalla paura
e questo vale per chiunque:
- ammalarsi
- morire
- non avere il denaro per provvedere a sé e ai propri figli
- non vedere futuro proprio o dei propri figli o i propri affetti
- non trovare l’appoggio delle istituzioni e degli enti che erano nati per sostenere
- … (proseguite voi)
è toccato il respiro. il soffio vitale.
è risaputo che sia il respiro il primo atto inconsapevole che effettuiamo quando veniamo al mondo. e che sia questo ad avere la priorità su tutto. anche sul cuore che invece crea il circolo.
è evidenza che continuiamo a porci domande su “cosa Fare”, mentre l’Universo ci continua a provocare con eventi e cambiamenti non programmati e non programmabili a cui “chi fa le norme” risponde in modo nevrotico cercando di gestire a posteriori e controllare creando paradossali ulteriori disfunzioni.
distaccandosi, ponendosi la domanda: a cosa serve tutto questo? non possiamo che riconoscere che le strade del giusto e dello sbagliato, dell’io e del noi, della comunità,… siano state stravolte e abbiano aperto quell’incredibile dedalo di alternative e manifestazioni che evidenziano questo distacco dai vecchi sistemi.
le anime che sono state toccate dalle sfide importanti – di salute o di vita sociale – e quelle che se ne sono andate hanno portato una accelerazione del processo. la transizione non si può fermare. chi non ci crede puó provare ad intimare alla Terra di smettere di ruotare attorno al suo asse. Non sappiamo che forma prenderà. Alcuni di noi possono forse auspicarne alcune piuttosto che altre. Ma siamo tutti nella possibilità di riconoscere che quello che stiamo sperimentando è il caos sistemico. E che nel caos è chi resta centrato dentro di sé che può sviluppare una maggiore resilienza. Abbiamo poco tempo da vivere. é poco rispetto a questi movimenti. dovremmo saperlo, visto che già sappiamo quanto tempo reale intercorre tra noi e una stella che vediamo in cielo… ma lo abbiamo dimenticato e abbiamo sviluppato un banale attaccamento all’eternità che altro non è che paura di vivere male. che tradurrei in “sfiducia”.
E’ paura di non sapere cosa accadrà se non teniamo tutto sotto controllo.

Ma il nuovo che avanza e le nostre più accorate soluzioni stanno proprio oltre il muro dei programmi. Stanno nella riconversione profonda col valore della nostra esistenza. E’ un risveglio inarrestabile. Che ripercorre i grandi limiti imposti a noi stessi per inseguire il miraggio di una ricchezza o tranquillità materiale.
E’ la lotta al dos-umano. (o al transumassimo) E’ l’individualizzazione e l’ascolto di noi stessi. E’ il necessario rinunciare a spingersi con la tecnologia. che non significa affatto negarla o boicottarla. Significa piuttosto comprenderla. Arrivare all’etereo virtuale e divenirne virtuosi.
E’ la caduta dei dogmi e le classificazioni. Così come siamo confortevolmente abituati a viverli da sempre. Machio. Femmina. Famiglia. Marito e Moglie. Lavoro “dipendente”. Tutela. Libertà.
Può darsi che alcuni di noi non ne vedranno gli effetti. Io non so quanto tempo ci vorrà. Ma il processo è inarrestabile e ciascuno di noi è chiamato a scegliere – o meglio a decidere – in cosa credere e cosa vuole creare. Responsabilmente. Senza se e senza ma. Senza i “mi tocca”. Consci che siamo comunque co-creatori di tutto.
Tutto.
E arrivederci all’altro mondo 💙 che peraltro è sempre stato qui.