A PROPOSITO DI SCUOLA – a proposito di talenti considerazioni educative.


Si parla di scuola e a me viene voglia di ribadire un concetto alquanto inascoltato:


La scuola non può essere uguale per tutti…

No, non sto parlando di diritto allo studio. Quello è sacrosanto! Sto parlando invece di modalità. Del vissuto soprattutto di studio.

Spiego:

Ogni persona ha una modalità che costituisce il suo punto di forza. Chi mi conosce mi ha sentita spesso “reclamare” che i bambini più sensoriali per esempio imparano muovendosi e stare seduti è una frustrazione ENORME per loro. Sono SANI. Non hanno UN PROBLEMA. HANNO UNA CARATTERISTICA.

Posso semplificare andando a vedere semplicemente come la mente processa le informazioni:


👉 ci sono bambini, ragazzi, esseri umani che hanno la base del loro modo di apprendere solo con l’attenzione. questi non devono “studiare“. non devono fare compiti assegnati finalizzati a studiare “qualcosa” perchè devono poter cogliere “il tutto”. se stanno attenti a scuola hanno qualcosa da dire.(se non li avete già fatti sentire troppo incapaci 😜)


👉 ci sono bambini, ragazzi, esseri umani che hanno invece come base una capacità (anzi un bisogno) di focalizzare su qualcosa. e questi devono studiare quello che non sanno. non tutto. solo quello su cui va l’attenzione. quindi sarebbe bello assegnar loro delle ricerche libere!😇🐛

Provate voi stessi adesso. Secondo voi quale dei due siete? Siete i tipi che girando per strada notano “questo” e “quello” o quelli che sembrano non notare niente semplicemente perchè sono coinvolti e assorti nella passeggiata? 🙂 Non barate! so bene che avete una delle due più marcata.


ora pensate a quanti bambini a scuola si annoiano o si sentono poco portati (quand’anche non glielo abbiano addirittura detto. “non sei portato” o “non ti applichi”… Zak: tieni qui l’etichetta “tu sei il problema”)

pensate a quanti sono stati etichettati con quella orribile medica dicitura “deficit di attenzione”. poi pensate a voi come adulti a come vi sentite se vi danno del deficente… e magari avete solo pensieri diversi. originali. unici…e immaginatevi come sareste più a vostro agio se semplicemente il lungo tempo passato a scuola, oltre che a trasmettervi materie, vi avesse insegnato anche come rispettare al meglio certe vostre modalità. il che non significa affatto rendere anarchico il sistema scolastico… ma solo armonizzarlo un po’ con più strumenti.
e chi deve dare questi strumenti?gli insegnanti?e perchè? voglio dire che se voi andate dal cardiologo non vi aspettate che vi insegni anche la comunicazione. vi aspettate che la conosca per poter meglio raggiungere il suo scopo. avere cura di voi.
e allora perchè diavolo nelle scuole non è ancora obbligatorio che sia insegnata da insegnanti preparati appositamente la self-leadership e i talenti?


ecco…volevo dirvi che secondo me i soldi dei banchi a rotelle potevano darli a chi – come me o altri professionisti – metterebbe volentieri a disposizione il tempo e le competenze per ampliare la mappa di confidenza di un bambino o ragazzo rispetto a sé stesso, e che sono anche convinta che questo farebbe fare molta meno fatica anche agli insegnanti. non a tutti. solo a quelli che veramente amano il loro lavoro e sono dotati di buon intento. perchè altri – quelli che per comodità seguono solo un unico schema a cui tutti si devono adattare… beh quelli sarebbero un po’ disturbati. e io beh… andando oltre il giudizio sarei per andare a vedere anche per loro che modalità hanno prevalente.

e voglio invitare chiunque lavori coi bambini – mentre attendiamo che si facciano spazio le lezioni per questo – a fare semplicemente questa osservazione. e dove colgono la differenza fare delle prove. cosa abbiamo da perdere? ben poco. ma molto da guadagnare.

firmato

un’a-matrice dei talenti ❤️

with love

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